Si conclude con una finale Olimpica la spedizione degli atleti azzurri della FASI a Parigi 2024. Matteo Zurloni, dopo una qualifica da incorniciare, con tanto di record europeo, ha meritato un posto fra gli 8 finalisti. Oggi ha disputato i quarti contro un avversario ostico, il cinese Peng Wu, con un personale di 4,83”. A decretare chi sarebbe passato alla semifinale sono stati solo 2 millesimi di secondo: Zurloni ha battuto la mano sul cronometro a 4,997, mentre l’avversario ha fermato il tempo a 4,995”, superandolo letteralmente di un soffio. Il suo è stato il terzo miglior tempo dei quarti, ma il sistema a scontri diretti non guarda il cronometro bensì chi supera l’avversario.
“Oggi è stata un’esperienza bellissima. Peccato per quei 2 millesimi, però gareggiavo contro uno degli avversari più forti per la sua costanza e per i tempi che ha fatto durante l’anno. Sono contentissimo di quello che ho fatto e per aver portato l’Italia in finale, il palcoscenico era spettacolare, mi sono goduto appieno l’esperienza, ho raccolto tutta l’energia possibile dai mie fan che erano nel pubblico. Mi porto a casa tanta fiducia, per essere riuscito a star tranquillo e a confermarmi su questo palcoscenico.”
Due millesimi stoppano l’arrampicata azzurra a Parigi
Impossibile sapere cosa sarebbe successo se quei 2 millesimi fossero stati a favore del nostro atleta: il palcoscenico olimpico ha tirato fuori il meglio da tutti gli sprinter che hanno realizzato tempi incredibili, sulla spinta dell’entusiasmo, del calore del pubblico, del desiderio di svettare. L’americano Samuel Watson è stato superato in semifinale ma nella finale per il terzo posto ha nuovamente ritoccato il record del mondo, col tempo di 4,74”, mentre la finale si è disputata fra l’indonesiano Veddriq Leonardo e Peng Wu. Si è aggiudicato il titolo di Campione Olimpionico Leonardo, col tempo di 4,75” (record asiatico, a 1 solo centesimo dal record del mondo), mentre il velocista cinese ha conquistato l’argento col tempo di 4,77”. Una finale spettacolare, degna del numeroso e caloroso pubblico presente nell’arena di Le Bourget.
Prima dell’emozionante e combattutissima finale di Speed maschile si è disputata la semifinale Lead femminile. Purtroppo le nostre azzurre non sono riuscite a rientrare nella rosa delle 8 finaliste di Combinata: sommando il punteggio di Boulder e Lead Camilla Moroni ha raggiunto il 12° posto e Laura Rogora il 18° posto.
In testa alla classifica, irremovibile, la supercampionessa Garnbret, seguita dall’austriaca Jessica Pilz e dall’americana Brooke Raboutou. La finale si disputerà nel corso della mattinata del 10 agosto, quando le atlete si sfideranno dapprima nel Boulder e poi nella Lead.
Il bilancio della spedizione italiana parla quindi di un atleta azzurro al 6° posto nella prima finale olimpica di Speed della storia, con in tasca il record europeo, un 9° posto per la velocista Beatrice Colli, un 12° posto per Camilla Moroni che ha fatto vedere di che pasta è fatta nella sua specialità, il Boulder, e un 18° posto che sta un po’ stretto a Laura Rogora, che sicuramente avrebbe voluto realizzare qualcosa di più, specialmente nella sua specialità, la Lead. Per tutti e quattro la certezza di aver vissuto un’esperienza unica e indimenticabile e la speranza, in prospettiva, di poter partecipare alla prossima Olimpiade a Los Angeles, per cui sicuramente, dopo un meritato periodo di riposo, cominceranno ad allenarsi con entusiasmo.