Tennis

Vavassori risponde all’attacco di Opelka sul doppio: la lettera sui social

Difesa piena di sentimento da parte di Andrea Vavassori nei confronti della disciplina che gli ha regalato le più grandi soddisfazioni in carriera
Andrea Vavassori
Andrea Vavassori (Getty Images)

Il durissimo attacco di Reilly Opelka nei confronti del doppio non è passato inosservato tra gli specialisti di questa disciplina: il nostro Andrea Vavassori ha deciso di replicare al gigante statunitense con una toccante lettera pubblicata su Instagram in cui parla anche di Sara Errani con la quale si è aggiudicato l’ultima edizione del doppio misto agli US Open.

La lettera di Vavassori sui social

Un ragazzino di una scuola tennis, mentre guarda in tv una finale di doppio di un Grande Slam, si innamora, si appassiona e decide di provarci e inseguire il sogno di diventare, un giorno, un giocatore di doppio professionista. Bene, lo considerereste un giocatore di tennis fallito? Non ci sono alternative, nel mondo di oggi o sei bravo in singolo o sei un giocatore fallito, un tennista che ha trovato nel doppio un ripiego e niente di più. Ci sono tre discipline nel tennis: singolo, doppio e doppio misto. Ognuna di queste ha una meravigliosa storia alle spalle, una lungo storia di prestigio e tradizione. Tutto questo, purtroppo, al momento è messo in discussione, l’unico obiettivo sembra essere quello di generare profitti che non si sa poi dove vadano a finire. Il doppio è una disciplina che può portarti a competere per una medaglia olimpica o magari a vincere la Coppa Davis per il tuo paese o a conquistare un torneo del Grande Slam. Sono discipline divertenti e molto specializzate che dovrebbero solo essere promosse in modo diverso, valorizzandone i protagonisti che sono nel loro ambito grandi atleti. L’anno scorso Mate Pavic e Sara Errani hanno completato il Career Golden Slam, arrivando a vincere la medaglia d’oro olimpica più tutti i quattro tornei del Grande Slam. Un’impresa incredibile, leggendaria. Quasi nessuno ne ha parlato, quasi nessuno gli ha tributato il giusto riconoscimento. Se davvero vogliamo cambiare qualcosa, ci servono passione, competenze, ci serve la voglia di stare uniti e di lavorare insieme perché c’è tanto che possiamo fare per cambiare questo ottuso modo di pensare e riportare il doppio dove merita di stare”.