Tennis

Vagnozzi tranquillo: “Sul caso doping abbiamo la coscienza a posto”

Le parole del coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, fanno capire come la vicenda doping sia ormai un capitolo chiuso
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill
Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Darren Cahill (Getty Images)

Alla vigilia della semifinale con Jack Draper, Simone Vagnozzi è molto soddisfatto della crescita di Jannik Sinner nel corso degli US Open: “All’inizio sembrava si tenesse tutto dentro, mentre con il passare delle partite ha ritrovato l’energia del pubblico, il sorridere dentro al campo e questa è la cosa che ci rende più felici”.

Occhio a Draper

Il coach marchigiano non si fida del prossimo avversario dell’azzurro: “Secondo me, Draper è uno dei giovani più promettenti del circuito: lo conosciamo da tempo ed è stato rallentato dai numerosi infortuni, ma è un tennista tosto, gioca con il vento in poppa, ha poco da dimostrare, ha fatto il suo miglior risultato in uno Slam e cercherà di giocare sopra-ritmo. Penso che sarà un match duro, ma Jannik dovrà essere bravo all’inizio del match e cercare di gestire la situazione”.

Il caso doping

Inevitabile, infine, parlare della bufera mediatica che ha colpito il numero uno al mondo dopo la vicenda di doping che l’ha visto protagonista nonostante l’assoluzione: “Abbiamo cercato di rimanere il più uniti possibile, provando a rimanere sul pezzo anche in quel periodo in cui tante cose non potevamo più controllarle; è stato bravo Jannik perché è lui quello che va in campo: noi siamo con la coscienza a posto e si tratta, ormai, di un capitolo chiuso”.