Vagnozzi gonfia il petto: “Conosciuto Sinner quando era n. 10, oggi è il n. 1”

Intervistato da Repubblica, il coach di Jannik Sinner, Simone Vagnozzi, racconta come è nato il rapporto professionale con l’altoatesino e come si sia evoluto nel tempo.
Vagnozzi ricorda l’inizio della collaborazione
Il primo incontro nel 2022: “Abbiamo messo tutto sul tavolo, l’obiettivo era chiaro: vincere gli Slam e arrivare in cima. Quando ci siamo conosciuti Jannik era numero 10 al mondo, oggi è il numero uno, ma il modo in cui lavoriamo non è cambiato di una virgola. Viviamo insieme 24 ore su 24 per molte settimane all’anno ed è inevitabile creare un rapporto che va oltre il professionale. Di certo, c’è sempre un lavoro di squadra dietro i successi di un campione“.
L’importanza di non essere amici
Il tecnico marchigiano rivela, poi, un aspetto fondamentale del rapporto con il n. 1 al mondo: “Penso che sia fondamentale non diventare troppo amici perché l’amicizia può ostacolare certe decisioni, serve equilibro, empatia certamente, ma anche lucidità: bisogna poter dire le cose giuste anche quando fanno male”.
Il dopo Cahill
In ultimo, Vagnozzi traccia l’identikit dell’allenatore che dovrà sostituire Darren Cahill il quale ha annunciato l’addio a fine stagione: “Il nuovo coach dovrà essere una persona che sappia cosa significhi stare accanto al n. 1 al mondo, ma soprattutto dovrà avere la stima di Jannik”.