Tennis

US Open: Djokovic e Alcaraz freddi sul caso Sinner

Alla vigilia degli US Open, Djokovic e Alcaraz hanno parlato anche del caso di doping in cui è rimasto coinvolto Jannik Sinner
Novak Djokovic e Carlos Alcaraz
Novak Djokovic e Carlos Alcaraz (Getty Images)

Il campione in carica Novak Djokovic si è soffermato anche sul caso Sinner durante la conferenza stampa organizzata prima dello start degli US Open: “Il caso Sinner è il motivo per cui abbiamo fondato la nostra associazione PTPA che sostiene protocolli equi, chiari e con un approccio standardizzato per trattare casi del genere. Capisco la frustrazione dei giocatori per la mancanza di coerenza con il suo caso che è stato, praticamente, archiviato, nel momento in cui è stato annunciato anche se sono passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e al suo team. Ci sono, quindi, molti problemi nel sistema: molti giocatori hanno avuto casi simili o uguali in cui non hanno avuto lo stesso esito e mi chiedo se è una questione di fondi con un tennista che può permettersi di pagare una somma significativa per uno studio legale che rappresenterebbe il suo caso in modo più efficace: è questo il caso oppure no? Di certo, penso che dobbiamo collettivamente indagare in modo che ogni atleta abbia la possibilità di ottenere lo stesso trattamento a prescindere dalla classifica o status o profilo”.

Il giudizio di Alcaraz

Inevitabile anche per Carlos Alcaraz esprimere il proprio punto di vista su quanto accaduto a Jannik Sinner: “Di certo, è un momento difficile per lui: non voglio mentire, è una cosa molto complicata e spero di riuscire a spiegarmi. Innanzi tutto, credo in uno sport pulito per cui non ne so molto di questo caso e sono abbastanza sicuro che ci siano molte cose che non sappiamo tutti noi: se hanno permesso a Jannik di continuare a giocare ci sarà un motivo e hanno, poi, detto che è innocente. Questo è tutto ciò che so e non posso parlare di altro”.