Tennis

Six Kings Slam: Ruud apre all’Arabia Saudita, ma boccia la Cina

Abbastanza monotono in campo, Casper Ruud ama invece sbilanciarsi durante le interviste
Casper Ruud
Casper Ruud (Getty Images)

Eliminato dal torneo ATP 250 di Stoccolma per mano dell’olandese Tallon Griekspoor, Casper Ruud ha affrontato temi più globali nel corso della sua permanenza in Svezia in cui si è concentrato anche sul Six Kings Slam: “Non ho ricevuto una offerta dal Six Kings Slam, ma in passato ne ho avute e ho scelto di non andarci. Mi sembra, però, che il nuovo leader Bin Salman voglia fare qualcosa per lo sport e che abbia la volontà di cambiare il paese per renderlo un po’ più occidentalizzato. Nel bene e nel male, gli atleti che ci vanno potrebbero portare ad un cambiamento”.

Il giudizio negativo di Ruud sulla Cina

Come termine di paragone non proprio positivo, il norvegese tira in ballo la Cina: “Ci sono altri paesi oltre all’Arabia Saudita altrettanto controversi in cui andiamo comunque a giocare: per esempio, si può discutere senz’ombra di dubbio della Cina e della situazione dei diritti umani eppure ci andiamo ogni anno e non mi sembra che se ne parli allo stesso modo. Si è parlato di Shuai Peng e di cosa le è successo, questo solo per dire che se si vuole parlare dell’Arabia Saudita come paese controverso dovemmo anche menzionare altri paesi di cui non stiamo parlando”.

Di certo, lo scandinavo ha fatto benissimo ad aspettare di aver concluso la tournée asiatica per esprimere queste opinioni.