Sinner: “Felice di essere l’ultimo tennista allenato da Cahill”. E lascia la porta aperta
Passa inevitabilmente in secondo piano il successo di Jannik Sinner in quattro set ai danni dell’australiano Tristan Schoolkate dopo l’annuncio della separazione a fine 2025 da Darren Cahill: “Abbiamo fatto tante cose assieme e abbiamo superato numerose difficoltà. Darren mi ha dato tanto anche a livello personale”.
Sinner non chiude le porte ad un ripensamento di Cahill
C’è tanta ammirazione da parte dell’azzurro per l’aussie nell’intervista rilasciata a SuperTennis e una piccola speranza di un ripensamento: “Senza dubbio, è uno dei miglior coach della storia di questo sport, sono contento di averlo al mio fianco e di essere l’ultimo giocatore che allenerà nel circuito. Ha dato moltissimo a questo sport, sia come giocatore sia come allenatore, per tanti anni e con tanti giocatori diversi, sia nel circuito femminile sia nel circuito maschile. Ma adesso pensiamo alla stagione che abbiamo davanti, l’anno è lungo, ci sono tanti tornei importanti e pensiamo solo a far bene. Vediamo, poi, cosa accadrà al termine dell’anno, la stagione è lunga e tante cose possono ancora accadere. Ovviamente sappiamo tutti quanto era importante per me e per la mia carriera, io lo sapevo da un po’: diciamo che mi è scappata la parola perché non lo volevo dire adesso, lui mi ha detto che comunque non c’è problema. Ripeto: vediamo, non si sa”.
Il giudizio del match su Schoolkate e lo sguardo rivolto a Giron
In ultimo, Jannik parla dell’avversario battuto oggi e di quello che lo aspetta sabato al 3° turno: “Quando conosci il tuo avversario sai cosa aspettarti, ma qualche volta è importante anche saper accettare le difficoltà; non conoscevo Schoolkate ed è stato un avversario tosto, ha tanto potenziale e sono certo che lo vedremo spesso negli Slam, glielo auguro. Oggi, inoltre, c’era tanto vento e lui, specialmente per il primo set e mezzo, ha servito molto bene poi ho iniziato a leggere meglio il suo servizio, ho giocato sempre meglio e sono riuscito a ribaltarla. Per il prossimo turno spero di riuscire ad alzare l’asticella: con Giron ci ho giocato a Shanghai, ricordo una sfida difficilissima, molto lunga e fisica, è solido e si tratta di un ottimo giocatore, ma io devo guardare solo a me stesso”.