Tennis

Sinner e Rossi: “Il mio cappellino come il casco di Vale”

Interessante paragone fatto da Jannik Sinner nel media day andato in scena ieri a Torino
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Non è mai banale Jannik Sinner quando ha la possibilità d’interagire con i suoi sostenitori come avvenuto nel media day di Torino andato in scena ieri: “Giocare con il cappellino per me è molto importante quasi come il casco per i piloti della MotoGP; in una intervista Valentino Rossi ha detto che quando abbassa la visiera per lui esiste solo la gara e per me mettere il cappellino è quando inizia ad esserci soltanto il tennis. A proposito di Dottori (il soprannome di Vale ndr), se sbaglio non faccio male a nessuno e quando entri sul centrale degli US Open c’è scritto che la pressione è un privilegio ed è davvero così perché tanti atleti non sentiranno mai ciò che provo quando gioco un match importante, ho lavorato per arrivare lì ed è una pressione divertente”.

La routine di Sinner

Il numero uno al mondo ha, poi, parlato anche delle sue abitudini dentro e fuori dal rettangolo di gioco: “Non posso svelarvi tutti i miei segreti, ma in campo faccio sempre passare il piede destro sopra la riga e faccio rimbalzare la palla sette volte sulla prima e cinque sulla seconda. Mi piacerebbe eliminare dalla mia routine la Playstation, ma ancora non ci riesco: a fine giornata mi aiuta a rilassarmi ed è una occasione per parlare con gli amici”.