Tennis

Sinner a cuore aperto: “I ko con Djokovic mi hanno fatto bene. Non cambierò per amore”

Solitamente restio a parlare dei propri sentimenti, Jannik Sinner ha fatto eccezione per una volta
Jannik Sinner e Novak Djokovic
Jannik Sinner e Novak Djokovic (Getty Images)

Intervistato da Esquire Australia prima delle ATP Finals di Torino, Jannik Sinner si è finalmente lasciato andare, parlando anche dei propri sentimenti: “Avere una ragazza è qualcosa che ti fa sentire bene o ti fa sentire male. Voglio che sia qualcosa che sembri molto naturale e che entri nella mia vita normalmente. Non posso permettermi di cambiare come giocatore o come persona”.

Le notti insonni di Sinner per colpa del caso di doping

L’azzurro ha, poi, parlato del caso di doping ancora aperto, confidando cosa ha provato nel periodo in cui era ignoto al grande pubblico: “È stato un periodo duro. Non potevo parlarne con nessuno, non potevo sfogarmi o chiedere aiuto. Tutte le persone che mi conoscevano e mi guardavano giocare capivano che c’era qualcosa che non andava in me. Ho avuto notti insonni perché, anche se sei certo della tua innocenza, sai che queste cose sono complesse. Tutti hanno detto la verità e questo mi ha permesso di giocare, ma a Wimbledon ero pallido e anche dopo il mio sentimento verso le persone era di paura. Sono andato ad allenarmi alla Clubhouse di Cincinnati e ho pensato: ‘come mi guardano? Cosa pensano veramente di me?”.

L’apprendimento dalle sconfitte

Il numero uno al mondo è diventato un tennista migliore grazie anche alle sconfitte: “Perdere spesso contro Djokovic mi ha insegnato molto, fa bene e ti sveglia. Anche Medvedev mi ha fatto crescere tanto perché non avevo mai fatto un serve and volley e lui mi ha costretto ad allenarmi in quello per cercare di batterlo”.

L’unico errore nel 2024

In ultimo, il nativo di San Candido ha rivelato l’errore commesso quest’anno: “Il tennis è importante, ma non ho trascorso abbastanza tempo con le persone che amo. Devo trovare il tempo per questo perché alcune persone passano e non tornano più”.