Tennis

Piatti non porta rancore: “Sinner più forte di Djokovic”. E sul caso di doping…

L’ex coach di Jannik Sinner, Riccardo Piatti, lo giudica ormai superiore a Novak Djokovic
Novak Djokovic e Jannik Sinner
La stretta di mano tra Novak Djokovic e Jannik Sinner a Shanghai 2024 (Getty Images)

Allenatore di Jannik Sinner da quando aveva 13 anni fino al febbraio 2022, il famoso coach Riccardo Piatti ha rilasciato una interessante intervista a tennismajors.com in cui mette a confronto il nativo di San Candido e Novak Djokovic.

Piatti omaggia Sinner

Il 66enne comasco vede l’azzurro, ormai, superiore al 24 volte vincitore di Slam: “Sinner è simile a Djokovic nella tecnica e nei movimenti, ma penso che ora i suoi colpi siano più pesanti di quelli di Nole. Chiaramente Novak ora è più anziano, ma in questo momento Jannik è più forte, ha qualcosa in più. Sinner e Nole sono entrambi molto forti mentalmente: quando parlo di una mente forte intendo che entrambi hanno molto chiaro ciò che devono fare. Capiscono immediatamente ciò di cui c’è bisogno e lo fanno”.

Djokovic e Nadal sono stati i punti di riferimento di Riccardo

Il tecnico italiano ha, poi, rivelato un aspetto inedito legato alla sua collaborazione con l’attuale n. 1 al mondo: “Djokovic e Nadal erano i miei obiettivi quando allenavo Jannik: tutto ruotava intorno a come poteva batterli. Il mio obiettivo da allenatore di Jannik era, soprattutto, trovare il modo per battere Djokovic perché guardavo molto Novak e in passato avevo anche lavorato con lui. L’idea è sempre quella di trovare qualcuno che sia in grado di battere un giocatore del genere, così come adesso sarebbe quella di trovare un giovane che tra 8/10 anni possa battere Sinner o Alcaraz“.

Pieno sostegno a Jannik sul caso di doping

Inevitabile, infine, parlare del caso di doping che ha coinvolto Jannik nell’ultimo anno: “Adesso può prepararsi per vincere altri tre Slam, conosco molti giocatori e non sono mai tutti uniti: è impossibile. Non sono sorpreso che non ci sia stato un supporto unanime verso Sinner: se fosse successo a loro sarebbe stato un disastro, ma poiché è accaduto a qualcun altro non è un disastro. La loro mentalità funziona così, il tennis è uno sport individuale. È da molto tempo che non sento Jannik, ma penso che sappia ciò che deve fare per restare concentrato ed evitare di pensare a ciò che pensano gli altri”.