Tennis

Masters 1000 Montecarlo, Musetti sempre più maturo: “Finché non lo vivi non puoi crederci”

Ancora una giornata indimenticabile per Lorenzo Musetti dopo l’ennesima rimonta a Montecarlo
Lorenzo Musetti
Lorenzo Musetti (Getty Images)

Non è semplice trovare le parole per Lorenzo Musetti dopo la splendida affermazione in rimonta a Montecarlo ai danni di Alex De Minaur che gli regala la prima finale in carriera in un Masters 1000.

Musetti incredulo

Al termine del match, il toscano fatica a trovare le parole: “Sembra che ripeto lo stesso match ogni giorno qui a Montecarlo. Anche contro Tsitsipas ho faticato a trovare il ritmo all’inizio. Oggi poi le condizioni di gioco erano molto lente con l’umidità e non era facile rompere il muro di Alex. Dovevo essere molto paziente, è stata questa la chiave. Devi sperimentare qualcosa del genere per riuscire a crederci davvero. Non è una cosa a cui puoi pensare prima che succeda: per me è un momento straordinario, qui c’è tutto il mio team, la mia famiglia. Mi sento davvero come a casa.”

Il nuovo Lorenzo

L’azzurro sembra, ormai, un giocatore diverso rispetto al passato: “L’idea di gioco mia deve essere quella di partire da una posizione che potrebbe anche essere arretrata, è da un po’ che ci lavoriamo, ma io sono testa dura e aspetto ad avvicinarmi al campo. Invece con De Minaur sono stato bravo a prendere l’iniziativa e ad andare ad avvicinarmi al campo, ma guardando ai top player loro lo fanno meglio, gli viene più naturale. La fatica e la sofferenza c’è stata tutta la settimana: solo con Matteo sono riuscito a trovare subito un po’ il ritmo partita. Troppe giocate di fretta all’inizio con Alex, mi sembrava di rivivere la partita di ieri con Tsitsipas. Secondo me all’inizio non accettavo le condizioni che favorivano lui, poi ho sfruttato di più il diritto e la traiettoria”.

Il paragone con Amburgo 2022

In finale, l’azzurro se la vedrà con Carlos Alcaraz che ha sconfitto nell’atto conclusivo dell’ATP 500 di Amburgo nel 2022: “Devo dire che a inizio torneo non ci avrei mai creduto, soprattutto dopo il primo match. La settimana prima di Montecarlo non è che mi fossi allenato con delle sensazioni pazzesche, il tennis e la vita sono strani. Anche ad Amburgo quando vinsi in finale proprio con Alcaraz arrivai con febbre e vomito, mi allenai con la racchetta di Lajovic e vinsi annullando due match-point. Ogni volta che succede qualcosa di incredibile il torneo va alla grande. Era comunque un sacco di tempo fa in Germania e siamo cambiati molto entrambi; quel che ricordo è che fu una finale epica, con tanti alti e bassi, avevo mancato dei match point già nel secondo set, poi ho vinto. Un po’ come questa settimana la chiave fu la parte mentale. Il risultato di Montecarlo è sorprendente, ma me lo sono meritato perché ho combattuto come una iena”.