Tennis

Masters 1000 Montecarlo, l’aneddoto di Berrettini su Sinner: “Può sempre contare su di me”

Dopo la grande vittoria con Alexander Zverev, Matteo Berrettini ha anche parlato dell’ultima volta che ha sentito Jannik Sinner
Matteo Berrettini
Matteo Berrettini (Getty Images)

Successo speciale contro Alexander Zverev a Montecarlo per Matteo Berrettini che, per la prima volta in carriera, è riuscito a battere uno dei primi due giocatori della classifica ATP grazie ad una grande reazione dopo un brutto primo set: “In quel break incassato all’inizio ho giocato male, ho giocato passivo e mi sono detto ‘così non vinco’. Mi sarei potuto piangere addosso, ma non era la cosa giusta da fare. Sono stato bravo perché mi sono ‘perdonato’, mi sono detto ‘può succedere, continua a giocare’. Mi sono detto ‘continua così perché stai giocando meglio di lui’. Su quel punto in particolare avevo le gambe piene di acido lattico e mi sono detto ‘non puoi mollare adesso, dai tutto, sei sulla terra e sul Centrale di Montecarlo, non mollare ora”.

Per Berrettini non è comunque la vittoria più importante della carriera

Nonostante non avesse mai battuto un top 2 prima del tedesco, il capitolino non crede che sia il successo più importante della sua vita tennistica: “Ho vinto tante partite importanti nella mia carriera. Quest’anno ho battuto Djokovic e ho fatto una finale a Wimbledon in carriera, ma per come ho vissuto i grandi tornei sulla terra negli ultimi anni sicuramente è una vittoria importante. L’anno scorso dopo Marrakech non mi ero ambientato subito e mi è dispiaciuto perché speravo di poter fare bene anche qui, ma alla fine poi non mi interessa classificarla, sono solo felice. Sapevo che potevo vincere questa partita, l’ho detto ieri. Sono contento di averlo fatto”.

L’aneddoto su Sinner

In ultimo, il finalista di Wimbledon 2021 confessa di non sapere del grande regalo appena fatto al suo amico Jannik Sinner, rivelando un particolare inedito sul rapporto con l’altoatesino: “Non lo sapevo che sarebbe rimasto al n. 1 fino a Roma se io avessi battuto Zverev. Ci siamo sentiti con Jannik un po’ di settimane fa. C’è grande rispetto tra noi, un rapporto di grande rispetto. Poi certo ognuno fa il suo lavoro. In questo momento penso che sia giusto lasciarlo alla sua famiglia e ai suoi affetti. Quando ci siamo sentiti gli ho detto che qualsiasi cosa avesse avuto bisogno da me, poteva contare su di me. Adesso di certo però non gli scriverò per dirgli “ho battuto Zverev così resti numero 1 del mondo”, mi sembra un po’ egocentrica come cosa da fare. Dati alla mano Jannik è il più forte, sono sicuro che quando tornerà sarà come prima”.