Masters 1000 Montecarlo, la lezione di Musetti: “Crederci”

Uno dei pomeriggi più belli dell’anno per i colori azzurri nel tennis con Lorenzo Musetti che si qualifica per la prima volta per la semifinale di un Masters 1000, rimontando un set di svantaggio al campione in carica di Montecarlo, Stefanos Tsitsipas, che l’aveva sconfitto cinque volte in altrettanti confronti diretti.
Le emozioni di Musetti
In conferenza stampa, il carrarino parla di quello che ha provato durante l’incontro: “Il tema di questa partita è stato il fatto di crederci anche perché all’inizio ho fatto un po’ di confusione dal punto di vista tattico. Ho lasciato giocare molto bene Stefanos che era quello che lui voleva e cercava. Poi ho ingranato un’altra marcia, a livello di energia e questo ha dato uno scossone alla partita. E più andava avanti la partita e più conquistavo fiducia oltre alla convinzione di poterlo battere. Ho finito che ero molto energico e secondo me ne avevo di più rispetto a lui e questa è una bella motivazione anche per le prossime partite. Le 4 palle break in quel game al terzo? È stato un game chiave, ma ho giocato due set molto buoni. Uscire da quei momenti lì è da giocatori veri, il fatto di esserne uscito e di non aver cercato cose folli, ma esserne uscito giocando dei punti è qualcosa che mi ha portato a vincere, ma anche se avessi perso quel game secondo me la partita l’avrei recuperata comunque perché secondo me era già girata un po’ dalla mia parte”.
La semifinale con De Minaur
Ad attenderlo nella sfida per un posto in finale ci sarà un Alex De Minaur che non ha perso neanche un game nel match dei quarti con Grigor Dimitrov: “Alex è un giocatore che nell’ultimo anno e mezzo ha acquistato una solidità importante: l’ha dimostrato sia in Australia che nella finale a Rotterdam, probabilmente è la definizione di Top 10 per eccellenza. Se lui gioca bene, gioca d’anticipo e mi toglie il tempo, è una cosa che a me dà fastidio, però se io uso le mie traiettorie e variazioni è una cosa che a lui dà molto fastidio. Secondo me possiamo farci male a vicenda, la terra non è la sua superficie favorita, mentre è il mio habitat naturale. Se dovessi scegliere dove sfidarlo, sceglierei su questo campo senza alcun dubbio“.