Masters 1000 Miami, Mensik sogna in grande: “Voglio seguire le orme di Sinner e Alcaraz”

Non ce ne vogliano Tomas Machac e Jiri Lehecka, ma Jakub Mensik sembra di un’altra pasta rispetto ai due connazionali appena citati e, a soli 19 anni, si è già qualificato per la prima volta per le semifinali di un Masters 1000 a Miami grazie alla vittoria ottenuta nei quarti con Arthur Fils che gli permetterà di affrontare Taylor Fritz, giustiziere del nostro Matteo Berrettini: “Con Arthur siamo buoni amici, ma si sa che quando si va in campo non ci sono amici anche se questo non significa non rispettare il proprio avversario, anzi il fair play deve essere al primo posto”.
Il servizio è la chiave per Mensik
Il n. 54 della classifica ATP parla, poi, della sua arma più importante: “Sono un ragazzo molto alto per cui ho una struttura fisica che mi permette di servire al meglio: fossi stato un metro e ottanta il mio servizio non sarebbe così performante; più in generale, i colpi d’inizio gioco rivestono un ruolo determinante per me e cerco di affinare ogni volta ogni minimo aspetto per migliorarmi sempre più”.
L’importanza del coach Tomas Josefus
Mensik sottolinea, poi, che ha lo stesso allenatore di quando era junior: “Il mio attuale coach Tomas Josefus ha avuto un grande impatto sulla mia formazione e, anche quando ero junior, l’obiettivo era di mettere in piedi un progetto a lungo termine, mi sono sempre fidato di lui e sono davvero contento di averlo ancora al mio fianco”.
Berdych e Stepanek prima, Sinner e Alcaraz ora i punti di riferimento
In ultimo, il nativo di Prostejov parla del suo passato, presente e futuro: “Vengo da una citta molto piccola della Repubblica Ceca e vedere le imprese in Coppa Davis di Tomas Berdych e Radek Stepanek sono state importanti: sono stati i miei idoli perché crescendo ho sognato di arrivare dove sono arrivati loro. Chiaramente, ora i miei punti di riferimento sono Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: voglio ripercorrere le loro orme perché sono i tennisti più forti del momento e ancora molto giovani, alla fine la maggiore attenzione la riceve sempre chi è in cima alla classifica ATP”.