Masters 1000 Miami, Mensik commosso: “Il giorno più bello della mia vita”

La prima volta è sempre speciale, tuttavia per Jakub Mensik lo è ancora di più perché aggiudicarsi il 1° titolo in carriera in un evento così importante come il Masters 1000 di Miami e, per giunta, in finale contro un “mostro sacro” come Novak Djokovic è riservato a pochi eletti.
Mensik commosso
Dopo aver superato il 37enne serbo con il punteggio di 7-6 (7-4) 7-6 (7-4), rimanendo imbattuto nei tie-break in Florida con un clamoroso 7 su 7 complessivo nell’arco del torneo, il 19enne di Prostejov è, ovviamente, molto emozionato: “Questo è probabilmente il giorno più importante della mia vita: onestamente, non so cosa dire, è una sensazione incredibile. Sono molto felice di essere riuscito a mantenere la calma e aver giocato così bene in una occasione del genere. Credo che la vera emozione arriverà più tardi”.
Le belle parole per Djokovic
Nonostante l’inizio ritardato di ben sei ore a causa della pioggia, Mensik è stato capace di esprimere il suo miglior tennis, riportando in Repubblica Ceca un titolo 1000 a quasi 20 anni di distanza dal successo di Tomas Berdych a Parigi-Bercy nel 2005, e non può che ringraziare il suo idolo di infanzia Djokovic: “Non esiste compito più difficile di affrontare Novak in finale, ma sentivo che questo era il mio momento e ho cercato di concentrarmi sul mio gioco come ho fatto per tutta la settimana. Novak è il motivo per cui io sono qui. Da giovane ho cominciato a giocare a tennis grazie a lui, ho avuto un paio di opportunità di allenarci insieme, non c’è compito più difficile per un tennista di battere Djokovic in finale, è una persona incredibile: il più grande di tutti. Grazie al mio box, al mio coach, alla gente e agli appassionati a casa. Sono abbastanza sicuro che questo sarà il primo di molti titoli, grazie per il pubblico rimasto qui, vedo un sacco di bandiere della Cechia, grazie ai miei genitori che sono arrivati per la finale. Grazie a un fisioterapista dell’ATP perché avevo male a un ginocchio prima dell’inizio del torneo, stavo per ritirarmi ed è stato lui a rimettermi in piedi e consentirmi d’iniziare il torneo”.