Masters 1000 Miami, lo sfogo di Moutet: “Solo critiche e insulti verso di me”

Nel corso della sfida di 2° turno con Alejandro Tabilo, Corentin Moutet è stato preso di mira dai tifosi del cileno e, dopo aver chiesto che venisse allontanato un tifoso maleducato minacciando di non riprendere l’incontro fino alla sua espulsione, ha incassato prima un punto di penalità che gli ha fatto perdere il 2° set e poi un game di penalità in avvio di 3° set, rivelatosi determinante considerato che il cileno si è imposto per 7-5 nella frazione decisiva.
Moutet si sfoga
Su X, l’estroso mancino francese ha voluto chiarire il proprio punto di vista: “Fin dal primo punto, il pubblico era ostile: rumore volontario tra i miei servizi, fischi, insulti, gesti provocatori, chi ha visto la partita potrà testimoniare che non ho reagito per 1 ora e 30 minuti, limitandomi a giocare e a recuperare il punteggio, ma più la partita andava avanti, più l’atmosfera diventava aggressiva. Dopo due ore di gioco, senza alcun intervento del giudice di sedia per calmare la folla, ho reagito alzando le braccia tre volte per incoraggiare il pubblico a fare ancora più rumore. In quel momento, una persona mi ha fatto un gesto osceno. Ho ritenuto che ciò superasse i limiti di ciò che un atleta dovrebbe accettare in campo e ho, quindi, chiesto all’arbitro di far uscire quella persona prima di riprendere il gioco. Anziché ascoltarmi, mi ha ordinato di giocare, rifiutandosi di intervenire. Ho quindi chiamato il supervisor, affermando che non avrei ripreso finché quella persona fosse rimasta in tribuna. Risultato: l’arbitro ha deciso di penalizzarmi e farmi perdere il set. Quando il supervisore è arrivato, ho spiegato la situazione, è andato via, poi è tornato dicendo che qualcuno (di cui ha rifiutato di rivelare l’identità) sosteneva che ero io ad aver fatto un gesto osceno. Ha quindi deciso di penalizzarmi nuovamente togliendomi un gioco all’inizio del terzo set e così ha regalato un break di vantaggio al mio avversario. Da quell’evento, ho ricevuto moltissime critiche e insulti. Dire che non mi hanno influenzato sarebbe mentire. Voglio precisare che non ho mai insultato né mancato di rispetto a nessuno durante questa partita. Spero che un giorno l’ATP proteggerà meglio i giocatori e che avremo meno multe a cinque cifre e più sicurezza, sia in campo che sui social media”.