Tennis

Masters 1000 Indian Wells, Tsitsipas già pronto per Roma: “Voglio essere un gladiatore”

Il cambio di racchetta e l’inatteso trionfo a Dubai sembrano aver fatto rinascere Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas (Getty Images)

Reduce dalla convincente vittoria ai danni di Matteo Berrettini al 3° turno del Masters 1000 di Indian Wells, Stefanos Tsitsipas pare essersi trasformato rispetto al giocatore visto nell’ultimo anno: “Sto affrontando queste partite con determinazione e volontà di dare tutto in campo. Non voglio dare nulla per scontato, combatto per ogni singola partita come un capitolo diverso, una storia differente. Voglio solo scendere in campo, essere un gladiatore ed è così che affronto ogni singola partita che mi capita di giocare”.

Tsitsipas rende merito al nuovo coach Chatzinikolaou

Il lavoro con il nuovo allenatore Dimitris Chatzinikolaou, entrato nel suo team nell’estate del 2024, sta finalmente dando i frutti sperati: “Ho visto grandi miglioramenti nel modo in cui affronto gli incontro e nel lavoro quotidiano. Sono finalmente riuscito ad applicare in partita quello che facevo in allenamento. Anche prima infatti vincevo molti set di allenamento contro buoni avversari, ma in partita non scattava la scintilla. Ultimamente non stavo bene e non ho ottenuto grandi risultati o vittorie che mi permettessero di dire che stavo procedendo in una buona direzione con il mio gioco. Stavo cercando di trovare modi per migliorare perché mi sembrava che alcuni dei miei avversari mi sovrastassero”.

I complimenti di Berrettini e il giudizio sui campi

L’ateniese ringrazia, poi, il romano per le belle parole spese nei suoi confronti, soffermandosi infine sulla superficie di gioco: “Non esiste una partita perfetta, ma ovviamente ringrazio Matteo per averlo detto riguardo la mia prestazione. Per quanto riguarda il campo, non è una cosa che si vede spesso quando si gioca sul duro. Vengo da un torneo in cui la palla scivolava di più. Ci vuole qualche giorno per adattarsi perché la coordinazione occhio-palla è specifica e ora bisogna riadattarsi a queste velocità, forse a volte si è troppo in anticipo. Non mi capita spesso di essere troppo in anticipo sulla palla, ma qui a volte mi sembra che si fermi: mi sembra letteralmente di giocare sulla terra battuta”.