Masters 1000 Indian Wells, Medvedev non cambia idea: “Sono i campi più lenti al mondo. E sulla racchetta…”

Una giornata strana per Daniil Medvedev a Indian Wells dove, in avvio di partita nel match di 3° turno contro il giocatore di casa Alex Michelsen, ha dovuto chiedere l’intervento del fisioterapista a causa del sangue che usciva dal suo naso, ma pochi istanti dopo aver ripreso l’incontro ha beneficiato del ritiro dell’avversario: “Ho giocato soltanto due game per cui sono tornato ad allenarmi al termine del match perché ci sarà anche un giorno di riposo in mezzo prima della sfida con Paul”.
Continua la crociata di Medvedev contro i campi
In conferenza stampa, l’ex numero uno al mondo sottolinea come i campi di gioco siano lentissimi in California: “Non noto differenze enormi rispetto al passato e sappiamo che a Indian Wells ci sono i campi più lenti del circuito. Anzi, direi che è ancora più lento del solito, è difficile da dire perché sappiamo che è già il torneo più lento del circuito, ma ogni anno che ci torniamo, dimentichiamo quanto fosse lento l’ultima volta. È lento oltre ciò che l’indice di velocità o qualsiasi parametro può mostrare. È lento, non importa cosa dicano le persone; si vede nelle partite come i giocatori debbano faticare per fare un colpo vincente. Sento comunque che posso giocare bene qui”.
Daniil non cambierà racchetta come Tsitsipas
Incalzato sull’ipotesi di cambiare racchetta come ha fatto con successo Stefanos Tsitsipas, il moscovita appare scettico: “Uso la stessa racchetta da quando avevo 21 anni e con questa ho ottenuto successi straordinari, la adoro. Non ho mai pensato di fare un cambiamento anche se non si sa mai cosa possa riservare il futuro. Anche le corde sono le stesse dal 2021, mi trovo bene e sento che in questa stagione tutto sta andando al suo posto”.