Tennis

L’umiltà di Sinner: “Fiero di essere italiano, ma non mi sento lo sportivo migliore di sempre”

Tanti temi toccati da Jannik Sinner nell’attesa conferenza stampa dopo il trionfo alle ATP Finals di Torino
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Grande emozione per Jannik Sinner a Torino con la mamma in lacrime al termine della finale vinta con Taylor Fritz: “Un genitore e le persone che ti stanno vicino vengono prima di tutto il resto, sono contento della coppa, ma è ancor più bello vedere la famiglia qui con me, solo loro sanno i sacrifici che ho fatto. Non solo le lacrime della mamma, ma poter condividere questi momenti con la famiglia è la cosa più bella rispetto a tutto il resto”.

L’umiltà di Sinner

Di fronte alla domanda sul fatto di sentirsi lo sportivo italiano migliore di sempre, l’azzurro non ha dubbi: “Non sono d’accordo perché ho soltanto 23 anni e non possiamo fare paragoni con altri sportivi che hanno fatto cose incredibili. Io ho fatto una grande stagione ma c’è da vedere come va il resto della carriera”.

Fiero di essere italiano

L’azzurro parla, poi, di quanto sia stato speciale vincere per la prima volta un torneo in Italia: “Il pubblico mi ha dato veramente tanto, soprattutto quando le cose non stavano andando bene. Sono fiero di essere italiano e di far parte di certi successi. Abbiamo tanti giocatori nei primi 100 e mi fa piacere far parte di tutto questo”.

Il caso doping non lo preoccupa più

Inevitabile, infine, parlare del caso di doping ancora aperto: “Non mi preoccupa perché siamo usciti tre volte in modo positivo da questa vicenda e sono fiducioso che andrà così anche adesso. Cerco sempre di capire cosa ho sbagliato, ma non c’era verso di far meglio. Il mio team mi ha aiutato molto perché ho passato notti in cui non dormivo bene, ho avuto la fortuna di avere Vagnozzi e Cahill: abbiamo continuato a lavorare e ci siamo anche migliorati in questo periodo”.