L’apertura della WADA: “Mai più casi come quello di Sinner”
A sorpresa, la WADA (Agenzia mondiale antidoping) apre alla possibilità di non sanzionare atleti positivi ai controlli per concentrazioni minime di sostanze proibite, sostanzialmente il caso Sinner, in una intervista rilasciata all’Equipe dal direttore dell’agenzia Oliver Niggli.
Niente più casi come quello di Sinner?
Le parole di Niggli: “Oggi esiste un problema di contaminazioni: non è che non ce ne fossero prima, ma ora i laboratori sono più efficienti nel rilevare le quantità infinitesimali e questa cosa va gestita per cui apriremo un tavolo di lavoro“.
A Niggli non piacciono le regole attuali
Il 54enne direttore della WADA prosegue, poi, nelle sue considerazioni sulle lacune dell’attuale sistema: “Le quantità sono così piccole che puoi contaminarti facendo cose banali, ma la realtà è che sentiamo tante storie e capisco il pubblico cosa pensa di noi: crede che siamo ingenui e che ci beviamo tutto, questo è un problema. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo fissare delle soglie e non vedere tutti questi casi. La domanda è: siamo pronti ad accettare il microdosaggio? Dove ci fermiamo?“.