Tennis

La PTPA di Djokovic chiarisce sul caso Sinner: le parole di Nassar

Citato nell’azione legale della PTPA contro ATP, WTA, ITF e ITIA, il caso Sinner continua a tenere banco
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Intervistato da Ubitennis, il direttore esecutivo della PTPA, Ahmad Nassar, torna a parlare del caso di doping riguardante Jannik Sinner, ricompreso nelle 163 pagine con cui l’associazione di Novak Djokovic ha promosso un’azione legale nei confronti di ATP, WTA, ITF e ITIA: “L’ITIA ha dimostrato nell’agosto 2024 che il suo approccio autoritario è arbitrario e selettivo. Quel mese, l’ITIA ha annunciato che Jannik Sinner, il n. 1 al mondo, era risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante vietato all’inizio di quella stagione. A differenza del comportamento tenuto verso altri giocatori, l’ITIA ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui il suo fisioterapista aveva applicato accidentalmente una sostanza vietata sulla pelle di Sinner durante il trattamento. Come risultato della sua immediata accettazione, l’ITIA ha concluso che Sinner non aveva “alcuna colpa o negligenza” per il suo test positivo e gli ha permesso di competere agli US Open 2024 che Sinner ha, poi, vinto. Non c’è stata alcuna indagine che si sia trascinata per oltre un anno su un giocatore di spicco che non aveva espresso alcun problema con il cartello”.

Il punto di vista di Nassar

Sono già stato chiaro ed esaustivo sul caso Sinner. È stato trattato ingiustamente a causa di un programma antidoping fuori controllo, illegale e non idoneo al suo scopo. Allo stesso tempo, però, altri sostengono che sia stato trattato meno ingiustamente rispetto agli altri giocatori. La soluzione non è trattare peggio lui, né trattare gli altri come Jannik. La soluzione è trattare tutti i giocatori in maniera equa. Se nessuno è colpevole, com’è possibile che il caso abbia richiesto un anno per essere risolto e che si sia chiuso con una squalifica di tre mesi? Il sistema non funziona e deve cambiare”.