La confessione di Alcaraz: “A 19 anni gestivo meglio la pressione”

La stagione sulla terra rossa ha permesso a Carlos Alcaraz di uscire finalmente dalla crisi, tuttavia il n. 2 della classifica ATP rivela a Marca di aver passato un periodo durissimo dopo il k.o. all’esordio con David Goffin a Miami: “Ho toccato il fondo a Miami, faticavo persino a parlare in conferenza stampa e non sapevo cosa dire. A Indian Wells stavo giocando bene, ma ho perso con Draper, mentre Miami è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Alcaraz ha pensato di prendersi una pausa dal tennis
Il momento di difficoltà è stato veramente profondo: “Dovevo fermarmi e riflettere, ho pensato di non andare ai tornei successivi, di fermarmi mesi e fare una vacanza. Alla fine, prendersi soltanto qualche giorno di riposo è stata la scelta migliore per pensare con lucidità e decidere”.
La differenza rispetto a quando aveva 19 anni
La discontinuità emersa negli ultimi mesi non è un caso: “A 19-20 anni gestivo meglio la pressione: era una pressione bella perché giochi contro chi vedi in TV, è tutto nuovo e vuoi dimostrare il tuo valore. Ora c’è, invece, la pressione di non deludere perché altrimenti ti criticano e non è più una bella pressione”.
Sinner e il n. 1
Anche la squalifica di Jannik Sinner ha avuto un peso: “Dopo ogni partita chiedevano a me e Zverev del n. 1, ora ho capito che devo focalizzarmi su ciò che conta: il ranking non deve essere una priorità. Siamo in una bella battaglia con Jannik, ma io devo uscire dal campo sapendo di aver fatto bene e di essermi divertito: non voglio più che la classifica ATP sia la prorità”.