La CEO di ITIA a muso duro: “Nessun trattamento di favore per Sinner e Swiatek”
Anche se ci troviamo in prossimità delle festività natalizie, non mancano le polemiche riguardo ai casi di doping riguardanti Jannik Sinner e Iga Swiatek, motivo per cui la CEO di ITIA, Karen Moorhouse, si è vista costretta a chiarire che nei loro confronti non c’è stato alcun tipo di trattamento di favore.
Per Sinner e Swiatek non c’è stato un occhio di riguardo
Nello specifico, queste sono le parole della Moorhouse nell’intervista concessa a Tennis365: “Ogni caso di doping va analizzato in maniera separata, ogni caso è diverso. Jannik Sinner e Iga Swiatek non hanno ricevuto un trattamento speciale rispetto a tenniste come Simona Halep dopo i loro test antidoping falliti. Sono le stesse regole e gli stessi processi per tutti i giocatori. Prendiamo l’esempio di Halep: il tribunale del TAS ha concluso che il suo integratore era contaminato per cui, solo riguardo a questa conclusione, ha pronunciato una sospensione di nove mesi. Per quanto riguarda Swiatek, il prodotto contaminato era un medicinale: non era quindi irragionevole per un giocatore supporre che un medicinale regolamentato contenesse ciò che la sua composizione indica. La contaminazione di Halep non era dovuta a un medicinale: era, invece, un integratore di collagene e il suo livello di mancata tolleranza si è rivelato più alto. Il punto chiave qui è che è raro trovare due casi identici; dipendono tutti da fatti specifici”.
Nessun trattamento più morbido per i n. 1
Moorhouse non vuole sentir parlare di trattamento di favore per i top player: “Secondo alcuni, i giocatori con uno status più elevato avrebbero avuto trattamenti più morbidi: tutti i casi sono diversi e ognuno si basa su fatti individuali per cui possono essere piuttosto complessi e non è giusto guardare due situazioni e fare confronti tra due casi poiché il dettaglio è sempre la parte fondamentale”.