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Il ricontrollo della WADA sa di beffa per Sinner: “Non è doping al 100%”

Da quando Jannik Sinner si è accordato con la WADA per uno stop di 3 mesi, l’agenzia sta facendo di tutto per farlo pentire della decisione presa
Il tennista Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Prima sono arrivate le dichiarazioni al quotidiano La Stampa del portavoce dell’agenzia mondiale antidoping James Fitzgerald che, dopo l’accordo siglato da Jannik Sinner con la WADA per una sospensione di tre mesi, aveva totalmente cambiato opinione rispetto a quanto dichiarato in precedenza: “Nonostante la WADA avesse avanzato al TAS a ottobre 2024 una squalifica tra i 12 e 24 mesi, ha riesaminato il dossier e convenuto che anche la sanzione di un anno sarebbe stata troppo severa”.

Il ricontrollo della WADA

Come se ciò non bastasse a far sorgere qualche rimpianto al nativo di San Candido, ai microfoni di Sky News il General Counsel della WADA, Ross Wenzel, ha ammesso che l’agenzia ha ricontrollato tutti i test antidoping dell’azzurro, non trovando assolutamente nulla riconducibile al doping: “È stata condotta un’indagine significativa sotto il profilo scientifico, consultando diversi esperti e ricontrollando tutti i campioni dei test sostenuti da Sinner nei 12 mesi precedenti alle due positività riscontrate nel marzo scorso. L’esito delle investigazioni ha portato allo stesso risultato che non è compatibile con un doping intenzionale, nemmeno attraverso micro-dosaggi. La risposta da parte di tutti i laboratori coinvolti è stata la medesima, non si è trovato nulla: non c’è ombra di doping al 100%”.