Tennis

Il dramma di Del Potro: “Dovrei mettere una protesi al ginocchio”

Un commovente video postato da Juan Martin Del Potro racconta il calvario dell’argentino che darà l’addio al tennis il 1° dicembre
Juan Martin Del Potro
Juan Martin Del Potro (Getty Images)

In attesa di scendere in campo a Buenos Aires con l’amico Novak Djokovic a inizio dicembre, Juan Martin Del Potro ha postato un video di 12 minuti che arriva fino al cuore degli appassionati di tennis per raccontare tutti i problemi avuti negli ultimi anni a causa delle continue operazioni al ginocchio: “Quando ho giocato l’ultimo match con Delbonis, la gente non lo sapeva, ma il giorno dopo ho preso un aereo per la Svizzera e mi sono sottoposto a un altro intervento al ginocchio, che è stato il mio quinto intervento. Da quel momento in poi non ho più reso pubbliche le mie operazioni. Quando ho detto in conferenza stampa prima del mio incontro con Federico che quella sarebbe stata probabilmente la mia ultima partita ho trovato un po’ di pace non dovendo più rispondere alle solite domande sul mio ritorno”.

Più di 100 iniezioni alla gamba

Il sudamericano prosegue nel suo commovente racconto: “Sono stato due mesi rinchiuso in un villaggio vicino a Basilea. Mi hanno operato, c’è stata una riabilitazione, ma non ha funzionato. Mi hanno operato una sesta volta, sono andato negli Stati Uniti e ho continuato la riabilitazione, tra un intervento e l’altro ho provato dei trattamenti, avrò avuto più di 100 iniezioni nella gamba, nell’anca e nella schiena. Mi hanno fatto infiltrazioni, bruciato i nervi, bloccati i tendini, ma dopo quella partita non c’è stato più niente da fare, il mio corpo non mi permette più di giocare”.

Del Potro non vuole più sentire dolore

Il 36enne di Tandil convive con il dolore dal 2019: “Dal 2019 non riesco più a salire le scale senza dolore. Mi fa molto male quando dormo, quando mi giro su un fianco o quando mi sveglio perché ho dei fastidiosi dolori.  È come un incubo senza fine e continuo a insistere ogni giorno per cercare soluzioni e alternative, ma non riesco a trovarle. Ogni volta che ci penso provo emozioni bruttissime, mi fa arrabbiare molto, mi rende impotente, ma non riesco a cambiare le cose. Sento che devo raccontare come sto perché mi fa bene, ho sempre avuto un legame con il pubblico e forse questo messaggio può ispirare o aiutare altre persone. A volte non ho più energie, la gamba mi consuma molto, tutto mi consuma emotivamente perché non sono solo alla ricerca del miglioramento, ma soffro anche nel quotidiano. Mi alzo e prendo dalle 6 alle 8 pillole, tra un protettore gastrico, un antinfiammatorio, un analgesico e un altro per l’ansia. Mi hanno consigliato di mettere una protesi a 50 anni, ma dovrei passare altri 15 anni della mia vita così, in modo che a 50 anni possa avere una protesi e vivere più o meno bene fino a 60 anni? Io voglio solo vivere senza dolore!

L’emozione di ospitare Djokovic a casa sua

Del Potro ritrova un po’ di serenità soltanto quando pensa al match d’addio con Novak Djokovic: “Al di là del mio momento personale, voglio che insieme alla gente gli diamo tanto amore, che si prenda il miglior ricordo dell’Argentina. Se potessi almeno avere un po’ di pace nella mia gamba per qualche ora, per poter restituire qualcosa su un campo da tennis, sarebbe molto bello. Poter restituire tutto quell’amore e quell’affetto che ho avuto insieme a Novak, in modo che tutti abbiano un buon ricordo di quella notte”.