Tennis

Il caso Swiatek non inciderà su Sinner: i motivi

Quanto accaduto ad Iga Swiatek non avrà quasi certamente ripercussioni sulla sentenza del TAS nel caso Sinner
Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

La premessa è che non è una bella immagine per il tennis aver avuto nel mese di agosto i due numeri uno in campo maschile e femminile alle prese con un caso di doping, tuttavia le analogie tra Jannik Sinner e Iga Swiatek finiscono sostanzialmente qua.

I motivi per cui il caso Swiatek non impatterà su quello dell’azzurro

1 La positività della polacca deriva da un’assunzione volontaria di un farmaco regolamentato da banco in cui non era segnalata la presenza di sostanze dopanti e non c’era bisogno di alcuna prescrizione medica; il prodotto comprato da Umberto Ferrara e passato a Giacomo Naldi nel caso Sinner conteneva, invece, la sostanza dopante Clostebol e l’azzurro è stato contaminato tramite un massaggio dell’ormai suo ex fisioterapista.

2 Il livello di responsabilità della nativa di Varsavia è stato considerato “Nessuna colpa o negligenza significativa”; nel caso Sinner la negligenza dei due membri dello staff dell’azzurro appare evidente vista la doppia positività del due volte vincitore di Slam e il ricorso della WADA verte, quindi, sul fatto che debba ricadere sul tennista, cosa smentita dalla sentenza di agosto dell’ITIA che ha ritenuto l’italiano completamente innocente; per quanto precede, o Jannik verrà assolto con formula piena o rischia almeno un anno di squalifica in caso di sentenza di colpevolezza per negligenza.

3 la Swiatek ha sostanzialmente patteggiato un mese di squalifica, con tre tornei (Seoul, Pechino e Wuhan) già saltati, che finirà di scontare il prossimo 5 dicembre ed è, quindi, possibile che la WADA non faccia ricorso avendo la n. 2 della classifica WTA incassato una pena, seppur minima, mentre al momento Sinner non ha patito alcun tipo di sanzione per la doppia positività al Clostebol che non gli ha impedito di partecipare a tutti i tornei previsti nel suo programma.