Tennis

Giornata mondiale dell’abbraccio: quello tra Djokovic e Murray è già nella storia

36 confronti diretti non hanno scalfito un rapporto che appare ormai di grande amicizia tra Novak Djokovic e Andy Murray
Novak Djokovic e Andy Murray
Novak Djokovic e Andy Murray (Getty Images)

Alzi la mano chi avrebbe pensato poco più di due mesi fa di vedere Novak Djokovic allenato da Andy Murray durante l’Australian Open e i due abbracciarsi proprio nella Giornata mondiale dell’abbraccio dopo l’incredibile vittoria del serbo ai danni di Carlos Alcaraz? Chi scrive non se l’aspettava proprio di vedere una immagine così potente dopo l’affermazione di Nole, costretto a lottare contro un nuovo infortunio e i 16 anni in meno dell’iberico, ma capace ugualmente di spuntarla.

L’abbraccio tra Djokovic e Murray è il più iconico della giornata

Due coetanei che si sono scontrati sin da junior e per tutta la carriera dello scozzese nel circuito ATP sembrano diventati inseparabili e in grado di capirsi con un solo sguardo: l’avventura da coach di Sir Andy non poteva, davvero, iniziare in modo migliore con il suo primo assistito tra i migliori quattro a Melbourne per la dodicesima volta a 37 anni compiuti.

Le parole di Novak non lasciano spazio a dubbi sull’amicizia che, ormai, lega i due ex avversari: “Ho sentito il bisogno di abbracciarlo alla fine della partita, ogni giorno che passa mi sento sempre più legato ad Andy, ogni giorno affrontiamo delle sfide assieme, ovviamente la gente non se ne accorge, ma cerchiamo di crescere assieme e di migliorarci. Sento che si sta impegnando al massimo per me, per la mia carriera e per questo torneo, quell’abbraccio è un gesto di apprezzamento e rispetto nei suoi confronti: il fatto che lui sia lì non è così ovvio e io sono andato da lui perché sono molto grato per quello che sta facendo per me”.