Fonseca a cuore aperto: “Ho preferito il tennis al calcio a 11 anni per un motivo”

Sostenuto da un tifo calcistico, Joao Fonseca è approdato al 3° turno del Masters 1000 di Miami, superando il n. 19 del seeding Ugo Humbert con il punteggio di 6-4 6-3.
Fonseca molto soddisfatto
Al termine del match, il 18enne carioca è contento della propria prestazione: “Se non è stata la mia migliore prestazione in assoluto poco ci manca. Ho servito molto bene e sto sfruttando il lavoro con il mio team sulla combo servizio/colpo successivo in modo da aumentare la % di punti vinti alla battuta. Avevo perso con Humbert in Coppa Davis a Orléans, ma oggi il pubblico era tutto dalla mia parte e sono stato sempre aggressivo punto dopo punto: non ho vinto perché la gente tifava per me, tuttavia sentire questo calore mi ha certamente aiutato. Il cambio di campo ha creato confusione con i miei tifosi che si sono spostati in massa? A me la scelta è piaciuta perché avevo già giocato il 1° turno sullo Stadium e avevo il feeling giusto”.
Il motivo del tennis preferito al calcio
L’erede di Guga Kuerten spiega, poi, cosa l’abbia convinto a scegliere il tennis anziché il calcio: “Avevo 11 anni e giocavo a calcio contro ragazzini di 13 e ho fatto una brutta caduta con i glutei sul terreno: mi sono dovuto fermare per due mesi e ho subito detto a mia madre che volevo giocare soltanto a tennis: anche se i miei idoli sono Neymar e Ronaldinho, ho fatto la scelta giusta”.
Fari puntati su De Minaur
Il pensiero di Joao è, già, rivolto al match di 3° turno con Alex De Minaur: “Un gran lottatore e so che sarà una sfida difficile per me perché è anche un tennista talentuoso: di certo, il pubblico mi continuerà a sostenere, mi sento più motivato quando ho il pubblico dalla mia parte perché so che nei momenti di difficoltà mi sosterranno ancora di più”.