Tennis

È guerra tra l’ATP e la PTPA di Djokovic: azione legale in corso

Scontro pesantissimo in atto tra l’ATP e la PTPA che fa capo a Novak Djokovic
Novak Djokovic
Novak Djokovic (Getty Images)

La BBC ha comunicato che una denuncia è stata presentata dalla PTPA fondata da Novak Djokovic e Vasek Pospisil, con Nick Kyrgios e altri giocatori tra i firmatari, nei confronti delle autorità del tennis come l’ITF, l’ITIA, l’ATP e la WTA.

La PTPA è un’organizzazione formata nel 2020 con l’obiettivo di aumentare il potere dei giocatori e ridurre il controllo delle autorità dirigenti; l’organizzazione ha avviato un procedimento legale a New York per porre fine a quello che considera “l’autorità incontrollata delle autorità dirigenti dello sport“.

I problemi denunciati dalla PTPA di Djokovic

– Autorità che si comportano come “un cartello”, stipulando accordi con i tornei che limitano i premi e impediscono a potenziali concorrenti di entrare nel mercato.
– Classifiche che obbligano ogni giocatore a partecipare a sempre più tornei per costruirsi uno status e una reputazione come professionista.
– Un calendario insostenibile che dura 11 mesi all’anno e costringe i giocatori a competere in condizioni di caldo eccessivo e a orari tardivi.
– Il tipo di palline che cambia regolarmente, causando gravi infortuni.
– Il controllo dei diritti d’immagine da parte delle autorità dirigenti che sottrae denaro dalle tasche dei giocatori.
– l’ITIA accusata di “invasione della privacy” per aver perquisito i telefoni di giocatori sospettati di corruzione o violazioni della normativa antidoping.

Il commento di Pospisil

Intervistato dalla BBC, Pospisil ha spiegato il punto di vista della PTPA: “Sono uno dei giocatori più fortunati e ho comunque dovuto dormire in macchina quando mi recavo alle partite all’inizio della mia carriera. Nessun altro sport importante tratta i suoi atleti in questo modo. Abbiamo esaurito tutte le opzioni attraverso il dialogo e le autorità dirigenti non ci hanno lasciato altra scelta che rivolgerci ai tribunali”.

La risposta dell’ATP e della WTA

Non si è, ovviamente, fatta attendere la replica da parte dell’ATP: “Rifiutiamo fermamente le affermazioni della PTPA e riteniamo che il caso sia del tutto privo di fondamento per cui difenderemo vigorosamente la nostra posizione. L’ATP rimane impegnata a lavorare nell’interesse del gioco per garantire il miglior futuro possibile ai nostri tennisti, ai nostri tornei e ai nostri fan”.

Anche la WTA risponde stizzita: “La WTA è pienamente impegnata a continuare a sviluppare ed evolvere la struttura e le operazioni del tennis professionistico femminile, ascoltando attentamente come sempre le opinioni delle nostre giocatrici. Contestare questa causa infondata distoglierà tempo, attenzione e risorse dalla nostra missione principale a danno delle nostre giocatrici e dello sport nel suo complesso“.