Caso Sinner, Schwazer laconico: “Non conta essere innocenti o colpevoli”

Dopo otto anni di attesa, dal luglio scorso il marciatore Alex Schwazer ha terminato di scontare la lunghissima squalifica per doping e, come già fatto da Federica Pellegrini, in una intervista a La Repubblica ha parlato del caso riguardante Jannik Sinner: “Il Clostebol è l’esempio perfetto di come le sanzioni non siano uguali per tutti”.
Schwazer pensa che l’innocenza di Sinner non faccia la differenza
Memore probabilmente dell’esperienza vissuta, il marciatore è molto critico su come vengano gestiti i casi di doping: “Sinner può permettersi di difendersi, altri invece sono stati condannati senza possibilità di replica per la stessa sostanza e in circostanze simili. Jannik è sicuramente innocente e gli innocenti non dovrebbero mai essere puniti, ma nel mondo della giustizia sportiva e antidoping, essere innocenti o colpevoli non fa la differenza: conta solo la politica”.
Il futuro di Alex nel calcio
In ultimo, Schwazer parla di un possibile futuro nel calcio: “Voglio entrare nel mondo del calcio. Sono stato un atleta individuale in uno sport di resistenza, mentre il calcio è uno sport di squadra, giocato però da singoli. Mi piacerebbe diventare preparatore atletico e portare la mia esperienza in un contesto nuovo. Voglio rompere gli schemi abituali. Credo molto nell’interazione tra diverse discipline. Se resti sempre nello stesso ambiente, limitandoti a vedere le stesse cose, non puoi crescere né andare oltre”.