Caso Sinner, Rublev senza filtri: “Mi spaventa e se sto male…”

Capace d’imporsi a Madrid nell’ultima edizione del Masters 1000 in finale sul canadese Félix Auger-Aliassime, nel media day Andrey Rublev parla dello spavento generato dal caso di doping riguardante Jannik Sinner.
Rublev e il torneo di Madrid
Innanzi tutto, il russo è felice di essere di nuovo nel posto dove ha vinto uno dei tornei più importanti della sua carriera: “Adoro questo posto, adoro la città, adoro tutto ciò che circonda il torneo anche al di là dei campi. Ho buone sensazioni tornando a Madrid, bei ricordi dell’anno scorso, anche degli anni precedenti. Voglio divertirmi e pensare solo a un match alla volta”.
Il rapporto con Safin
Inevitabile parlare della collaborazione appena iniziata con l’ex n. 1 al mondo Marat Safin: “Non abbiamo ancora lavorato su molte cose, è con me da un paio di settimane soltanto, ma posso dire che mi piace averlo vicino, mi piace la sua figura e tutto ciò che può insegnarmi. Vedremo con il tempo come andrà”.
La paura per il sistema antidoping
Il moscovita si rabbuia, però, quando affronta il tema dei controlli antidoping: “Dobbiamo quotidianamente indicare in un programma dove siamo localizzati e se ti dimentichi di annunciarlo in tre occasioni e non ti localizzano puoi avere fino a due anni di sospensione. Anche con i farmaci non mi sento più tranquillo e quando sto male cerco di non prendere nulla, mi spaventa la possibilità che possa accedermi qualcosa di simile ai casi che ci sono stati negli ultimi tempi e risultare positivo ad un controllo”.