Caso Sinner: Rublev, Del Potro e Goffin dubbiosi, il coach di Dimitrov solidale

L’accordo siglato da Jannik Sinner con la WADA che prevede una sospensione di tre mesi dal 9 febbraio al 4 maggio continua ad essere sotto la lente d’ingrandimento e si aggiungono prese di posizione sulla vicenda anche autorevoli come quelle di Andrey Rublev, Juan Martin Del Potro, David Goffin, Daniel Vallverdu, coach di Grigor Dimitrov.
Andrey Rublev
Le sue parole a BB tennis: “Non è un problema del caso specifico di Jannik, ma del sistema incaricato di rilevare e gestire i risultati positivi. È impossibile commettere un piccolo errore o una svista. Abbiamo visto persone sanzionate per aver saltato i test, nemmeno per essere risultate positive, e sono state sanzionate con due anni di inattività senza alcun processo. D’altra parte, vedi come con Sinner tutto è stato fatto rapidamente, gli hanno permesso di competere mentre tutto si stava risolvendo“.
Juan Martin Del Potro
“Trovo la situazione strana. Solleva molti dubbi il fatto che sia risultato positivo a Indian Wells e che sia stato rivelato poco prima degli Us Open”.
David Goffin
Il suo commento su RTL : “Nessuno nel circuito ha capito cosa sta succedendo. L’accordo con la WADA con cui si è concluso il caso è incomprensibile: prima le autorità erano molto severe, appena risultavi positivo dovevi smettere di giocare, ma ora vediamo che c’è spazio per una trattativa. Non lo so, è tutto molto strano”.
Daniel Vallverdu
“Sono rattristato per la mancanza di cameratismo: conosco Sinner da quando aveva 14 anni e mi sento sicuro nel dire che non è assolutamente colpevole. Dovremmo concentrarci sui processi e sulle regole delle agenzie antidoping piuttosto che sul giocatore che ne è vittima il quale, in questo caso, non ha avuto alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni”.