Caso Sinner, l’ex membro del TAS pessimista: “Rischia da 1 a 2 anni”. Ipotesi patteggiamento
Interpellato da Sportmediaset, l’avvocato ed ex membro del TAS di Losanna, Angelo Cascella, spiega cosa rischia in concreto Jannik Sinner: “Essendo state effettuate delle analisi ed essendo stato dimostrato la presenza di sostanze dopanti, l’atleta rischia una condanna da uno a due anni. In questi casi possono sussistere il dolo oppure colpa o negligenza: nel primo caso la condanna può arrivare addirittura a quattro anni di squalifica, mentre nel secondo, come richiesto per Sinner, si va da uno a due anni“.
Le motivazioni del ricorso della WADA
L’avvocato Cascella spiega, poi, le motivazioni che hanno spinta la WADA a presentare il ricorso presso il TAS contro la sentenza di assoluzione: “La norma prevede che sia vietato trovare all’interno delle analisi a cui viene sottoposto un atleta sostanze inserite nella lista di quelle proibite: se nelle analisi di sangue o urine vengono trovate sostanze vietate di cui atleta e staff sono perfettamente a conoscenza, in questo caso scatta la responsabilità dello sportivo. Lo stesso è infatti responsabile delle sostanze che vengono trovate nel suo corpo e, nel caso di Sinner, alcune di esse sono state rilevate nei controlli svolti“.
Le nuove regole non aiuteranno Sinner
L’ex membro del TAS chiarisce, inoltre, che le modifiche regolamentari previste nel 2027 non aiuteranno il numero uno al mondo: “La norma sarà in vigore a partire dal 2027 e non influirà sulla decisione di questo caso che è antecedente perché dovrà essere quindi deciso sulle norme sussistenti”.
Da non escludere il “patteggiamento”
L’avvocato conclude, parlando di un possibile accordo tra le parti: “Il rischio di una condanna c’è per cui è possibile che le parti in questi mesi si sentano e possano trovare un accordo a titolo transattivo su qualcosa che vada bene a entrambe e sospendere il giudizio dell’udienza visto che non arriverà prima della primavera 2025“.