Caso Sinner, il pessimismo dell’avvocato della nuotatrice Jack: “Verdetto ribaltato”
La buona notizia è che l’udienza del TAS sul caso riguardante Jannik Sinner non avrà luogo prima dell’11 febbraio, motivo per cui il campione altoatesino potrà difendere senza pensieri il titolo conquistato quest’anno all’Australian Open.
Il parere dell’avvocato Fuller
Arriva, però, una opinione autorevole non molto ottimista sulla sentenza da parte dell’avvocato Tim Fuller, difensore della nuotatrice Shayna Jack in un caso di doping: “La mia opinione è che il verdetto sulla ‘non negligenza’ possa essere ribaltato con la conseguenze imposizione di una sanzione”.
Le motivazioni per condannare Sinner
Intervistato dal “Sydney Morning Herald”, Fuller spiega il suo punto di vista: “Si tratta di un caso insolito perché la WADA accetta che l’assunzione della sostanza non sia intenzionale, ma ritiene che ci sia un certo grado di colpa o negligenza per quello che è successo con l’atleta responsabile. Andrà poi analizzato che grado di negligenza perché fino ad un anno di sospensione sarebbe un basso grado di negligenza”.