Caso doping: su Sinner la spada di Damocle fino a febbraio 2025
Jannik Sinner ha concluso una stagione tennistica straordinaria senza lasciar trasparire il peso di portarsi sulle spalle un caso di doping ancora lontano dalla parola “fine”.
Il caso Sinner riparte da zero
Il ricorso avanzato dalla WADA contro la sentenza di assoluzione emessa dall’ITIA ha coinvolto il TAS che riesaminerà l’intero caso da zero: a breve, si formerà il Collegio arbitrale chiamato a prendere la decisione finale e sarà composto da tre arbitri (uno già nominato dalla WADA che ha depositato la memoria di appello, uno da Sinner che depositerà a breve la propria memoria e il terzo in accordo tra i primi due arbitri o nominato dalla sezione competente del TAS).
Gli arbitri riceveranno, poi, tutta la documentazione e inizieranno le loro indagini ex novo, motivo per cui il modo in cui si è arrivati alla sentenza di assoluzione dell’ITIA non avrà alcun peso giuridico.
La procedura si prospetta lunga e potrebbero essere sentiti anche i due membri dello staff, Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, già licenziati da tempo dal n. 1 al mondo; la certezza è che per la decisione definitiva si scollinerà nel nuovo anno con il processo previsto intorno al mese di febbraio prima dei tornei sul cemento americano.
Cosa rischia Jannik?
Qualora venga esclusa la sua negligenza ci sarà una totale assoluzione, mentre in caso di colpevolezza c’è il rischio concreto di una condanna ricompresa tra i 12 e i 24 mesi.