Il co-allenatore di Jannik Sinner, insieme a Simone Vagnozzi, Darren Cahill non ha il minimo dubbio sull’innocenza del suo assistito: “La cosa non è uscita anche perché tutti noi crediamo nell’innocenza di Jannik: è stata raccontata la storia nei dettagli allo Sport Resolution che ha accettato la linea difensiva per cui gli è sempre stato consentito di giocare”.

Il coach australiano non è d’accordo neanche con l’accusa di favoritismi per l’azzurro: “Non lo credo affatto, sono sicuro che ogni caso sia trattato allo stesso modo. L’unica differenza è che chi è in alto in classifica ha la possibilità di affrontare il proprio caso in modo giusto e corretto, mentre chi è al n. 500 potrebbe non avere le disponibilità economiche per costruire un team di legali”.

Il fisioterapista di Sinner non sarà agli US Open

L’aussie rivela, poi, un particolare importante: “Al momento ci siamo soltanto io e Simone Vagnozzi qua agli US Open, i suoi tennis coach, e lo supporteremo”.

In ultimo, l’ex tecnico di Simona Halep parla di come è cambiato Sinner negli ultimi mesi: “Ha sofferto mentalmente e anche fisicamente, si è indebolito e ha avuto due volte la tonsillite. Il suo body language è cambiato, ma ha vissuto una situazione terribilmente sfortunata perché non ha fatto niente di intenzionale. Per fortuna, la verità è venuta fuori e la speranza è che possa lasciarsi tutto alle spalle e migliorare ancora”.