Brooksby a cuore aperto: “Sono autistico”
Jenson Brooksby non disputa un match ufficiale dall’Australian Open 2023 quando perse il derby con il connazionale Tommy Paul subito dopo aver sorpreso il norvegese Casper Ruud: una doppia operazione ai polsi e l’essersi reso irreperibile ai controlli antidoping gli hanno imposto un paio di anni di stop.
La rivelazione di Brooksby
Sulla carta, il 24enne californiano dovrebbe tornare in campo all’inizio della prossima stagione, ma nel frattempo ha voluto condividere con il mondo un particolare intimo della propria vita: “C’è qualcosa che non voglio più tenere per me anche se si tratta di un argomento molto personale, qualcosa che, per molto tempo, non mi sentivo abbastanza a mio agio da confessare nelle conversazioni con le persone che amavo molto. Sono autistico e penso che l’autismo diventi un grande vantaggio nei momenti di pressione in campo in quanto mi permette di concentrarmi su due o tre dettagli molto specifici per un lungo periodo di tempo. Il mio obiettivo è cercare di diventare un giocatore migliore“.
La parte più dura dell’autismo
Lo statunitense ha anche parlato dei tanti problemi affrontati: “Ho trascorso anche 40 ore a settimana con la terapista per poter solo iniziare a parlare all’età di 4 anni; il mio caso era molto grave, ma ora è diventato più lieve come dice la dottoressa Michelle Wagner che lavora con me da quando avevo 2 anni e 9 mesi”.