Bolelli incorona Sinner: “Come Federer prima dell’arrivo di Nadal e Djokovic”
Interessante intervista rilasciata da Simone Bolelli, fresco vincitore del Fans’ favourite Award insieme ad Andrea Vavassori, al Resto del Carlino in cui parla, innanzi tutto, della scelta forzata di dedicarsi soltanto al doppio: “È successo tutto nel 2015 con l’infortunio al ginocchio: ho saltato il 2016 dopo l’operazione e ho iniziato il 2017 con grossi dolori per cui il ranking ATP era sceso moltissimo. Ho cercato di ritornare su, ma non ero già più giovanissimo, ho notato che non riuscivo ad essere costante e ho così optato per la carriera da doppista”.
Sinner ha portato grande entusiasmo
Inevitabile rivolgere, poi, qualche riflessione riguardo allo stato di grazia di Jannik Sinner, determinante per la conquista della Coppa Davis: “Parlo con molta gente e mi dicono che c’è grande entusiasmo, ci sono molti ragazzini pronti a giocare. Siamo contenti, penso che Jannik Sinner sia stato un grandissimo trascinatore in questo e noi abbiamo cercato di stargli dietro: obiettivamente avevamo uno squadrone anche quest’anno, tre singolaristi molto forti, una buona coppia di doppio, in campo potevamo perdere benissimo, però sulla carta eravamo tosti da battere”.
Bolelli paragona Jannik a Federer
In ultimo, il romagnolo fa una considerazione che non potrà non far piacere al numero uno al mondo: “È un mostro. Al di là dell’annata pazzesca, in cui ha giocato tanto e vinto tornei difficilissimi, è venuto a Malaga subito dopo le Finals senza problemi. Si vedeva che era stanco, ma quando mette il cappellino diventa una macchina: gioca 4, 5 o 6 ore ad un ritmo bestiale, questa secondo me è la sua forza; non ci sono giocatori, a parte Carlos Alcaraz in alcuni momenti, che possano tenergli testa. Un po’ come lo era Roger Federer all’inizio prima che arrivassero Rafa Nadal e Novak Djokovic”.