Tennis

Binaghi indagato: “Io come Sinner”

Rivelazione a sorpresa da parte di Angelo Binaghi, indagato dalla procura di cui è presidente
Angelo Binaghi
Angelo Binaghi (Getty Images)

La procura federale della Federazione Italiana Tennis e Padel ha aperto un fascicolo di inchiesta sul suo stesso presidente, Angelo Binaghi, per presunte dichiarazioni lesive nei confronti del CONI e del suo presidente Giovanni Malagò; le affermazioni risalgono al novembre scorso e l’inchiesta è stata aperta dietro impulso del Procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer, a seguito della segnalazione del Garante del Codice di Comportamento, Giuliano Amato: “Il Garante del Codice di Comportamento sportivo, prof. Giuliano Amato, in data 21/11/2024 ha segnalato al Procuratore Generale dello sport, Ugo Taucer, e al Procuratore federale falla FITP, un articolo di stampa del 16/11/2024 relativo a dichiarazioni del Presidente della FITP, Angelo Binaghi, nel cui contenuto potrebbero esserci profili rilevanti per le vostre competenze. Il Procuratore Taucer, preso atto della comunicazione, ha rilevato l’assenza di profili di sua diretta competenza e ha interessato la Procura federale, informandone il Garante per gli eventuali seguiti ai sensi del Codice di Comportamento sportivo”.

Binaghi rivela l’indagine a La Repubblica

In una intervista rilasciata oggi a La Repubblica è lo stesso Binaghi a rivelare l’esistenza di questa indagine: “Mi viene in mente Andreotti quando diceva che a pensar male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca. Nel 2023 durante la Davis ero stato richiamato dal Garante per un’intervista in cui avevo criticato Malagò. Sono stato invitato due volte a chiarire il mio pensiero e la vicenda è stata archiviata. Dai rumors che mi arrivano, in Giunta CONI si è discusso su un eventuale intervento del Garante in merito a una mia altra recente intervista. Pensi che onore, sono indagati Meloni e Sinner e ora lo sarei anche io. Vado fiero delle mie idee, nessuno può intimidirmi. Se mai fosse, chiederei un processo a porte aperte con la tv. Voglio potermi esprimere con gli stessi diritti e limiti che sono garantiti per legge a tutti i cittadini italiani. Se il problema è cosa dico, mi denuncino alla procura della Repubblica. Quest’indagine è il mio collare d’oro, mettiamola così”.