Tennis

Berrettini e l’aiuto di Panatta: “Decisivo a 15 anni”

Ospite di Federico Buffa su Sky, Matteo Berrettini ha rivelato l’importanza di Adriano Panatta quando aveva soltanto 15 anni
Il tennista Matteo Berrettini
Matteo Berrettini (Getty Images)

Fioccano gli aneddoti nell’intervista rilasciata da Matteo Berrettini a Federico Buffa nell’ambito della trasmissione che andrà in onda venerdì 27 dicembre su Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis: “Ho conosciuto Panatta a 15-16 anni al Circolo Canottieri Aniene”.

L’importanza di Panatta per Berrettini

Il campione del Roland Garros 1976 ha avuto un ruolo importante nella scelta del romano di diventare un tennista professionista: “C’era un po’ di lotta dentro casa in quel periodo e si pensava al famoso pezzo di carta e, giustamente, si dava la precedenza alla scuola. Quando incontrai Panatta avevo 15-16 anni e facevo il liceo scientifico: ero alto e magro. Adriano mi vide servire al campo 6, dicendo che un giorno avrei battuto a 220 all’ora dopo aver messo su un po’ di forza. Ai miei genitori, soprattutto a mio padre brillavano gli occhi al solo pensiero che avrei potuto giocare gli Internazionali d’Italia un giorno e mollarono un po’ le briglie, permettendomi di provarci”.

L’altro aneddoto su Adriano

Il finalista di Wimbledon 2021 ricorda, poi, un altro episodio curioso riguardante Panatta: “Un giorno giocammo il doppio insieme: io servo e faccio punto, ma senza andare a rete e lui mi guarda, dicendomi: ‘A ragazzì, il doppio si gioca serve and volley’; allora il punto successivo sono corso a rete dopo il servizio, ma non ero abituato per cui ho inciampato e sono caduto, sbucciandomi il ginocchio!