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Berrettini, dalla sedia a rotelle al trionfo di Malaga: il legame speciale con Sinner

Non ce ne voglia Jannik Sinner, ma l’eroe romantico di questa edizione della Coppa Davis è senza dubbio Matteo Berrettini
Matteo Berrettini
Matteo Berrettini abbraccia Jannik Sinner a Bologna 2024 (Getty Images)

Risorto dalle ceneri dopo mille infortuni, Matteo Berrettini è la grande novità dell’Italia che trionfa in Coppa Davis a Malaga per la seconda volta in dodici mesi: nel 2023, il romano era, infatti, stato costretto a seguire le gesta degli azzurri da spettatore tra gli spalti dopo il grave infortunio alla caviglia rimediato agli US Open con la commovente immagine del capitolino sulla sedia a rotelle che aveva fatto il giro del mondo.

Il sogno di Berrettini

Il finalista di Wimbledon 2021 ci teneva tantissimo ad esserci in questa Final Eight: “Ho scritto un messaggio a Volandri alla vigilia, dicendogli: schierami dove vuoi, in singolare, in doppio o anche solo da capo tifoso. Giocare per la Nazionale è speciale, una volta da ragazzo in una finale di Serie A1 dove c’è l’inno nazionale Bolelli mi ha detto: ‘pensa come ti sentirai quando difenderai i colori dell’Italia’”.

L’ammirazione per Sinner

Il romano parla, poi, del profondo legame di amicizia con Jannik Sinner: “Sto prendendo spunto dalla sua voglia di migliorare anche se lo guardi e ti chiedi cosa ci sia da migliorare. Già l’anno scorso ricordo che ci guardavamo negli occhi e dicevamo che questo ragazzo è qualcosa di differente da tutti gli altri. Non ci pareva vero di vedere uno colpire così forte, così piatto, così preciso, che tutte le palle gli stavano dentro. Da allora ha perso solo sei partite dimostrando di essere il migliore al mondo, però è venuto qui con grande umiltà, come se non avesse vinto nulla, come se non avesse appena vinto le ATP Finals. Prima che scendessimo in campo per il doppio insieme, è andato da tutti a chiedere se fosse tutto ok. Penso che se in campo è incredibile, il modo con cui gestisce i rapporti con tutti è fantastico ed è quello che lo rende speciale: per questo abbiamo due Coppe Davis in casa”.

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