Tennis

Battaglino non ci sta: “Io come Sinner, ma squalificato per 4 anni”

Stefano Battaglino si sente vittima di una enorme ingiustizia
Il tennista Jannik Sinner
Jannik Sinner (Getty Images)

Dopo essere stato squalificato per quattro anni dopo la positività al Clostebol, la stessa sostanza trovata per due volte nei test anti doping a cui si è sottoposto Jannik Sinner a Indian Wells, Stefano Battaglino è molto amareggiato anche perché è stato respinto il suo ricorso al TAS; al Corriere dello Sport esprime tutto il suo disappunto: “Quel torneo a cui sono risultato positivo non avrei neanche dovuto giocarlo, ero andato in Egitto per farne altri tre poi avevo trovato voli convenienti e allora mi sono presentato. Temo che i giudici vivano in un mondo bellissimo, fatto di US Open e Wimbledon, ma che non abbiano la minima idea degli altri livelli dal numero 250 in giù: in quegli ambienti vale tutto e solo verso il termine dei vari processi hanno rintracciato il fisioterapista che mi avrebbe accidentalmente contaminato durante un medical time-out”.

Battaglino non ce l’ha con Sinner

Il tennista piemontese ha, poi, spiegato di non nutrire alcun tipo di sentimento negativo verso Jannik Sinner nonostante le sentenze agli antipodi su due casi teoricamente simili: “Ho anche incrociato Jannik quando ero a Bordighera da Piatti, ma mettiamo una cosa in chiaro: sono felice per lui e gli auguro tutti i successi del mondo, tuttavia per me sono davvero deluso. Il farmaco è lo stesso, come ridotto era il quantitativo, ma a lui nulla, mentre a me quattro anni. Ho cambiato vita dal febbraio 2023 quando mi hanno sospeso: lavoro nell’azienda di famiglia e mi considero fortunato, ma se avessi fatto il maestro di tennis sarei stato rovinato perché ormai sono un appestato per questo sport e, al massimo, potrei fare soltanto qualche partita di padel dopo la squalifica”.