Tennis

Australian Open, Vavassori si lamenta: “Orario assurdo e antidoping alle 3 di notte”

C’è rammarico nelle parole di Andrea Vavassori dopo la sconfitta nella finale di doppio dell’Australian Open insieme a Simone Bolelli
Andrea Vavassori
Andrea Vavassori (Getty Images)

Terza finale in uno Slam per la coppia Simone Bolelli/Andrea Vavassori, ma ancora una sconfitta per gli azzurri, battuti dal duo formato da Harri Heliovaara e Henry Patten nell’atto conclusivo dell’Australian Open con il punteggio di 6-7 (16-18) 7-6 (7-5) 6-3 al termine di una battaglia durata più di tre ore.

Vavassori deluso

Ci sono un paio di cose che non vanno giù al piemontese oltre, ovviamente, al risultato in campo: “Abbiamo iniziato molto tardi e io avevo dovuto fare l’antidoping alle tre del mattino; l’anno scorso non avevamo potuto dire nulla perché eravamo molto indietro nel ranking, ma giocare una finale Slam davanti a così poche persone non è giusto: si fanno tanti sacrifici per arrivare a questi livelli e ci dovrebbe essere un po’ più di rispetto. La partita è stata combattuta e poteva finire in un modo o nell’altro, bisogna solo accettare il risultato”.

L’amarezza di Bolelli

Tanta delusione anche nelle parole del romagnolo: “Siamo andati molto vicini alla vittoria ed eravamo belli carichi dopo aver vinto il 1° set in quel modo, però loro hanno giocato bene nei momenti chiave. Bisogna resettare tutto e andare avanti anche perché quest’anno siamo più consapevoli della nostra forza”.