Tennis

Australian Open, la resa di Djokovic: “Il dolore era troppo. Forse l’ultima volta a Melbourne”

In conferenza stampa Novak Djokovic ha spiegato il motivo che l’ha spinto a ritirarsi al termine del 1° set con Zverev
Novak Djokovic
Novak Djokovic (Getty Images)

Arrendersi non è mai stata una parola presente nel vocabolario di Novak Djokovic, ma in questa occasione il serbo ha dovuto fare una eccezione, ritirandosi al termine del 1° set della semifinale dell’Australian Open con Alexander Zverev: “Durante la fine del primo parziale ho iniziato a sentire un dolore molto più forte: era troppo da sopportare. Se avessi vinto il tie-break magari avrei continuato, ma il problema stava peggiorando rapidamente. Pensavo che due giorni di riposo sarebbero stati sufficienti, ma non è stato così e in fondo fino al riscaldamento pre-partita non avevo più colpito una pallina dalla partita con Alcaraz”.

Il bilancio di questo Australian Open rimane positivo

Il serbo vede, comunque, il bicchiere mezzo pieno: “In questo momento sono frustrato e deluso, ma ho giocato un ottimo tennis e mi piacevano le mie chance se fossi stato in salute: so che non è mai facile battere Zverev, ma non lo è stato nemmeno per lui oggi con me infortunato nel 1° set. Arrivare in semifinale è un ottimo risultato considerate le circostanze, ma non sono ovviamente soddisfatto perché avrei voluto vincere, ma questo strappo muscolare mi ha impedito di provarci”.

Djokovic guarda al futuro con un dubbio

Nole parla, poi, del suo futuro: “Devo esaminare bene l’infortunio quando tornerò in Europa e vedere se riuscirò a recuperare per Doha. Negli ultimi anni mi sono infortunato parecchio, non so bene il perché, ma continuerò a provarci finché sentirò di poter reggere tutto questo. Non so, però, se tornerò a Melbourne nel 2026: dipende da come andrà la stagione. L’Australian Open rimane il mio Slam preferito, quello che mi ha regalato le più grandi gioie e un infortunio non mi farà buttare via tutti i bei ricordi che mi legano a questo torneo”.

Murray e Zverev nel cuore

In ultimo, l’ex numero uno al mondo ha un pensiero sia per Andy Murray che per Alexander Zverev: “La mia valutazione della collaborazione con Andy è molto positiva, ci siederemo a parlare nei prossimi giorni per vedere se continuare a lavorare assieme. A Sascha auguro il meglio, lo sosterrò perché conquisti il suo primo titolo Slam: se lo merita davvero e tiferò per lui in finale”.