Tennis

Australian Open 2025, il diario della giornata: 24 gennaio

Soltanto quattro set giocati nelle due semifinali maschili dell’Australian Open, ma non sono comunque mancati gli spunti d’interesse
Novak Djokovic e Andy Murray
Novak Djokovic e Andy Murray (Getty Images)

Il venerdì di Melbourne non ha regalato molto spettacolo, ma i tifosi italiani potranno, almeno, assistere ad un’altra finale dell’Australian Open con Jannik Sinner dopo quella di un anno fa vinta in cinque set con Daniil Medvedev; di seguito, riassumiamo quanto accaduto oggi.

Promosso

Dopo un primo set di pura sofferenza, in cui Ben Shelton arriva ad avere due set-point sul 6-5 e servizio, Jannik Sinner cambia marcia, si aggiudica il parziale al tie-break per, poi, lasciargli complessivamente quattro game nelle successive due frazioni; la sensazione è che il bis sia alla portata del campione altoatesino.

Bocciato

La continuità non è nelle corde di Ben Shelton che, pur facendo intravvedere degli sprazzi interessanti, si spegne dopo un solo set della semifinale con il nativo di San Candido; anche se nelle dichiarazioni post-partita si dice convinto di essere vicino al livello dei migliori, abbiamo la sensazione che manchi ancora parecchio allo statunitense per sognare di aggiudicarsi uno Slam.

Rimandato

Più fortunato che bravo Alexander Zverev in questa edizione dell’Australian Open in cui, dopo aver lasciato un set sia a Ugo Humbert sia a Tommy Paul, si avvantaggia del ritiro di Novak Djokovic dopo un primo set comunque combattuto nonostante le precarie condizioni di salute del serbo; se Sascha vorrà aggiudicarsi il primo Slam in carriera domenica servirà, però, una prestazione di ben altro spessore con un Sinner in serie positiva da ben 20 partite nel circuito.

La delusione più grande

Spiace davvero tanto vedere Novak Djokovic uscire mestamente dallo Slam che ha vinto per ben dieci volte, ma il fisico comincia a presentargli il conto dopo tanti anni di lotte e sacrifici; il tennis del 37enne di Belgrado è ancora da top player, come dimostrato nei quarti con Carlos Alcaraz, ma mai come in questa occasione pensiamo che sette incontri consecutivi tre set su cinque non siano più alla portata del 24 volte vincitore di Slam.