ATP Finals 2024, Zverev lancia la sfida a Sinner: “Sono vicino alla mia versione migliore”
Dopo il set vinto in allenamento con Jannik Sinner, Alexander Zverev è fiducioso in vista dell’esordio con Andrey Rublev in programma lunedì e lo conferma in una intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport: “Lo dicono i risultati: Jannik e Carlos si sono divisi gli Slam, sono stati più forti di tutti gli altri. Loro sono molto aggressivi in campo, penso che il tennis stia andando in quella direzione. Quando hanno una palla facile, quando sono in una posizione di attacco, il 90% delle volte il punto è concluso. Colpiscono la palla così forte, sono aggressivi: anch’io tiro forte, ma in quell’aspetto credo di poter migliorare, ed è su questo che sto cercando di lavorare. Sento di essere vicino alla mia versione migliore”.
Il rapporto di Zverev con le ATP Finals
Due volte vincitore di questo evento, il tedesco è solito arrivare molto preparato a fine stagione: “Non so perché mi esprimo sempre così bene qui. Non credo sia una questione solo di superficie, anche perché ho dimostrato che anche sulla terra ho ottenuto risultati importanti. Spesso, soprattutto nei tornei dello Slam, mi è capitato di giocare match molto lunghi che avrei dovuto chiudere prima e questo mi è costato caro alla fine della settimana. Qui invece so bene che se non gioco il mio tennis migliore dal primo “quindici”, non ho chance di vincere. E questo, da un punto di vista mentale, mi aiuta e mi motiva a dare subito il massimo in campo. Ci saranno tre splendidi match in questo girone e non vedo l’ora di scoprire chi la spunterà”.
Un pensiero per Djokovic
In ultimo, inevitabile non riflettere sull’assenza di Novak Djokovic: “Essere qui con i migliori giocatori della stagione è sempre speciale. Ovviamente ci manca Novak, è strano non vederlo tra noi, ma chi è qui se lo è meritato e avrà la possibilità di vincere questo torneo: la sfida è sempre altissima. La prima volta che ho vinto era il 2018 e ho dovuto battere in semifinale Federer e in finale Novak: ed era chiaro che, se avessi voluto vincere, sarei dovuto passare attraverso quei match e vincerli”