ATP Buenos Aires, Zverev a cuore aperto: “Convivo col diabete da quando avevo 4 anni”

Con le sue racchette finite per sbaglio alle Maldive, Alexander Zverev è approdato a Buenos Aires per disputare il primo torneo dell’anno sulla terra rossa, rilasciando una emozionante intervista a Clarin: “Sono innanzi tutto molto felice di essere qui per la prima volta in veste ufficiale. Sono arrivato qui con Roger Federer cinque anni fa per una esibizione e mi sono divertito molto. Spero che possa essere una settimana molto divertente per tutti”.
La vita di Zverev con il diabete
Il tedesco affronta, poi, un tema molto intimo legato al diabete con cui convive da quando ha soltanto quattro anni: “Iniziare a giocare a tennis è stata forse la mia sfida più grande. Quando avevo quattro anni non sapevo cosa significasse avere il diabete, sapevo che dovevo controllarmi continuamente, ma non capivo il perché. Penso che per i miei genitori sia stato più difficile perché è stato uno shock enorme. Mia madre è stata decisiva: quando i dottori le hanno sconsigliato che io giocassi a tennis, ha risposto in maniera secca: ‘No, questo è il suo sogno e lo realizzerà’. Sono sempre stato un po’ insicuro riguardo alla mia malattia e volevo nasconderla; se oggi alcuni bambini si sentono più a loro agio perché sanno che gioco e che sono diabetico, o perché mi vedono fare le iniezioni in campo, questo mi rende orgoglioso; questo mi dà un’altra ragione e un’altra motivazione per continuare a fare quello che sto facendo”.
Il sogno del 1° Slam
Inevitabile, poi, parlare del desiderio di aggiudicarsi finalmente un titolo dello Slam: “Ho perso in tre set con Sinner e dopo una finale così escono fuori tante emozioni e a volte dico cose di cui mi pento. Mi pento di aver detto che non sono abbastanza bravo; penso, invece, di essere abbastanza bravo da vincere i tornei del Grande Slam e raggiungere il primo posto se continuo a migliorare. Questa deve essere la mia mentalità per il futuro”.