Anche Shelton se la prende con il regolamento antidoping: “Molto stressante”

Impegnato nel Masters 1000 di Madrid, dove è reduce dall’affermazione in rimonta ai danni di Mariano Navone, Ben Shelton parla in termini negativi del regolamento antidoping come già fatto recentemente da Alexander Zverev.
La critica di Shelton
In particolare, c’è un episodio che non è andato giù al semifinalista di Melbourne: “È una situazione davvero difficile da gestire. Abbiamo sempre avuto la pressione di comunicare in tutti i momenti dove eravamo in una certa ora, però ora è cresciuta molto di più. Ho una sveglia sul cellulare alle 15 tutti i giorni dell’anno per ricordarmi di controllare se ho aggiornato la mia posizione all’ora stabilita per il possibile controllo antidoping. Se venissero e io non ci fossi riceverei una sanzione, se ne accumulassi tre mi beccherei due anni di sospensione. Mi è capitato una volta di non essermi presentato a un controllo, in quei casi abbiamo un’ora per raggiungerli ed evitare la sanzione, fu molto stressante ma fortunatamente arrivai in tempo. Se qualcuno mi stringe la mano o mi tocca la spalla per salutarmi mi viene subito il dubbio che potrebbe aver usato una crema che potrebbe entrare nel mio metabolismo e farmi risultare positivo. Sarebbe impossibile dimostrarlo per questo siamo molto attenti ai nostri contatti. Succede lo stesso con cibo e bevande: dobbiamo essere certi che non abbiano contaminazioni. È tutto folle, davvero stressante“.
Ben apprezza i suoi progressi sul rosso
Tornando al tennis giocato, il mancino statunitense è soddisfatto del suo rendimento sulla terra rossa: “I miei progressi sulla terra battuta direi che avvengono passo dopo passo. Partita dopo partita, cerco di sentirmi più a mio agio e di imparare qualcosa ogni giorno. Questa stagione ho già giocato contro molti specialisti della terra battuta, grandi giocatori su questa superficie. Quando gioco contro di loro, che vinca o che perda, imparo qualcosa da loro. Mi sto semplicemente godendo questa esperienza in Europa. È il mio terzo anno nel circuito. Questa volta sento di star facendo le cose bene. Non mi arrabbio troppo per le piccole cose. So che non è necessario essere perfetti sulla terra battuta, ma bisogna essere solidi”.