Sanremo

Sanremo, l’annuncio di Conti: “Il prossimo anno…”

Carlo Conti di nuovo a Sanremo anche il prossimo anno? Il conduttore del 75° Festival ha fatto il punto della situazione
Carlo Conti
Carlo Conti (Getty Images)

I numeri del 75° Festival di Sanremo parlano per lui, nonostante la divisione tra gli spettatori sulla sua conduzione, ritenuta forse troppo rapida e incentrata più sul finire nei tempi prestabiliti, piuttosto che regalare spettacolarità alla trasmissione. Un cambio repentino, quello vissuto dagli amanti di Sanremo che da Amadeus, e i suoi lunghi ma divertenti e spettacolari Festival, sono passati a un Carlo Conti decisamente più interessato a rispettare i tempi e dare protagonismo ai cantanti in gara, alternatisi a grande rapidità sul palco. Un via vai continuo, veloce, senza tante interruzioni e zero monologhi che è diventato iconico e ironico anche sui social, ma che è piaciuto ai vertici della Rai che, come svelato dallo stesso Carlo Conti a RTL 102.5, gli hanno proposto la conduzione anche per i prossimi due anni. Opzione presa in considerazione da Carlo Conti che, però, per il momento ha rimandato la risposta.

La 75° edizione di Sanremo

«È stata una bella edizione nel complesso, l’unica parola che posso dire è grazie. Sono tranquillo, sereno. Adesso c’è un po’ di stanchezza, ma sono felice che le canzoni vadano forte in radio, e questo è l’importante. Non avevo ansia per gli ascolti, è il mio carattere, non mi esalto se le cose vanno bene e non mi abbatto se vanno male. Cerco di avere un equilibrio, dando il giusto valore alle cose della vita. Il lavoro è importante, ma le cose importanti sono altre».

Conti di nuovo in conduzione?

«Quando inizia il Festival la conduzione è l’ultima cosa. La direzione artistica è un’altra cosa, vuol dire decidere tutto, il cast, la scenografia, la commissione dei giovani. È un lavoro difficile da fare. L’anno prossimo? L’azienda mi ha chiesto di farlo per i prossimi due anni, vediamo… magari posso fare solo la direzione artistica, che è la cosa più importante, e non la conduzione. Poi vedremo. Adesso c’è tutto il tempo per pensarci. Intanto domani mattina mi sveglio e porto mio figlio a scuola».

Le polemiche sulla classifica

«La polemica fa parte della competizione, altrimenti non ci sarebbe Sanremo. Va bene così. È il Festival, con il suo parlare e sparlare, con le contraddizioni, la forza delle radio, dei social è un grande rito collettivo che ci mette insieme a parlare della stessa cosa».