Sanremo

Sanremo, Cristicchi lancia una frecciata ad Amaudeus: “Nel suo festival…”

Simone Cristicchi, parlando della sua canzone, lancia una frecciata non troppo lieve ad Amadeus e alla sua gestione dei Festival di Sanremo
Simone Cristicchi
SANREMO, ITALY - DECEMBER 18: Simone Cristicchi attends Sanremo Giovani 2024 - Final at Teatro del Casinò on December 18, 2024 in Sanremo, Italy. (Photo by Stefania D'Alessandro/Getty Images)

C’è una canzone a Sanremo che ha rapito il cuore dell’Ariston e di chi sta a casa. Una canzone che superficialmente sembrerebbe personale, che racconta di un figlio e di una madre che non ricorda neanche il suo nome a causa dell’Alzheimer, ma che sarebbe disposto a tutto per tenerla vicina, per coccolarla, per dimostragli tutto il suo amore e accompagnarla negli anni che restano ripagandola di tutto quel che lei, in passato, ha dato per lui. Una canzone che ci ricorda il significato dell’amore puro, quello che si fa con i gesti, poi anche con le parole. Simone Cristicchi la canta con il cuore in mano, la sofferenza negli occhi che battaglia con l’amore. La sua voce fa da mediatore tra il cuore di chi ascolta e le parole del testo che prendono il nostro organo vitale, lo squarciano, lo ricompongono e ci abbracciano. Il nodo alla gola è inevitabile, come i brividi, come le lacrime. Un capolavoro che forse finirà dietro altri bravissimi concorrenti, ma che per qualche giorno ci ha costretti a riflettere su quanto grande sia questo sentimento, su quanto grande l’amore per un genitore, un amico, una donna sia forte, capace di superare invalicabili barriere, anche legate a una malattia tremenda come l’Alzheimer, anche se in cambio non arriverà un grazie, ma solo un nuovo giorno in cui saremo costretti, ancora una volta, a ricominciare.

Cristicchi racconta ‘Quando sarai piccola’

Cristicchi si racconta, lo fa sulle colonne del Corriere della Sera, parlando di mamma Luciana e della sua canzone che sta emozionando l’Italia. Il cantante già vincitore nel 2007 del Festival di Sanremo – con ‘Ti regalerò una rosa’, altro testo particolarmente delicato e sensibile -, spiega l’origine di ‘Quando sarai piccola‘, racconta da dove e come nasce, svelando anche alcuni retroscena che hanno origine nei Sanremo precedenti, quelli di Amadeus, al quale Cristicchi tira una lieve – neanche non troppo – frecciatina.

Mamma Luciana e la canzone

«Mamma non si esprime bene con le parole… Urlava e in quei suoni meravigliosi, anche se non ho potuto comprendere il senso delle parole, ho sentito gioia. L’emozione? Pensavo peggio… ma mi aiuto ascoltando in cuffia canti gregoriani. Quando ho visto la standing ovation non ci potevo credere… non immaginavo arrivasse anche ai giovani. Pensavo che questa canzone fosse adatta a una sensibilità più adulta, dai 25 anni in su. Sono un oggetto non identificato per lo streaming, dove sono quello con meno ascoltatori mensili, e anche per le radio. Eppure ricevo consensi traversali. Credo però che la poesia non si debba basare sui numeri, ma su altri parametri».

La nascita del brano e la stoccata ad Amadeus

«L’ho scritta 5 anni fa e racconta il mio vissuto. È cambiata nel tempo. Nella prima stesura non c’era il passaggio sulla rabbia che c’è nello special perché nella mia esperienza personale quel momento è arrivato dopo e ho voluto dare risalto anche alla mia parte ferita. L’avevo proposta anche ad Amadeus ma nessuna rabbia, sono fatalista e credo che siano le canzoni a decidere quando sono pronte per gli altri. Anzi, ringrazio Amadeus per non averla scelta: nei suoi Festival sarei stato a disagio e fuori luogo. Se oggi avrei riscritto lo stesso testo? Sì, perché il testo è stato cesellato e perché la situazione di mamma è stabile. Con questa canzone però volevo raccontare più che le connotazioni medico patologiche dell’Alzheimer, il ciclo di vita di un’esperienza personale. Ho cercato l’universalità: “Io ti aiuterò” è anche uno sguardo al futuro».